Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 20 marzo 2015
Era il 3 dicembre 1967 quando all’ospadale Groote Schuur di Città del Capo il professor Christian Barnard esegue il primo trapianto di cuore al mondo. A distanza di 47 anni da quella operazione in un altro ospedale sudafricano, Tygerberg a Bellville quartiere di Città del Capo, un’equipe medica dell’università di Stallenbosch ha portato a termine con successo il primo trapianto di pene al mondo. L’intervento è avvenuto l’11 dicembre 2014 ma è stato reso noto solo qualche giorno fa quando le condizioni del paziente che ha ricevuto l’organo sono state considerate decisamente buone.
Tre anni fa un giovane di 21 anni, di cui ovviamente non è stata rivelata l’identità, subì l’amputazione dell’organo genitale. L’operazione fu necessaria per salvargli la vita che rischiava di perdere per le gravi complicazioni seguite a una circoncisione tradizionale. Sebbene non ci siano statistiche ufficiali i medici stimano che in tutto il Sudafrica le amputazioni di questo genere sono abbastanza frequenti: si stimano in 250 all’anno.
Ora dopo l’operazione, durata ben nove ore, la seconda di questo genere ma la prima non ha avuto successo, il paziente sta bene, ha spiegato il professor André van der Merwe, capo delle divisione di urologia del ospelale Tygerberg: Il nostro obbiettivo – ha aggiunto – era quello di fare raggiungere la piena funzionalità del pene in due anni. Invece siamo anche noi sorpresi della veloce ripresa urinaria e riproduttiva”.
Van der Merwe è stato assistito, tra gli altri, dal professor Frank Graewe, capo delle divisione di Ricostruzione Plastica: “Con questa operazione – ha spiegato Graewe – abbiamo dimostrato che questo trapianto si può fare. Posiamo dare a tutti quelli che l’hanno perso un pene con ottime funzioni come quello che avevano prima”.
“Gli eroi di questa vicenda – ha voluto sottolineare Van der Merwe – sono il donatore e la famiglia. E’ stato molto difficile trovare un pene da trapiantare. La medicina ha salvato la vita a migliaia di persone con i trpianti di cuore, fegato, reni, polmoni, pelle, cornea. Ora anche il pene è entrato nelle cerchia degli organi donabili”.
La pianificazione e lo studio di questa operazione è cominciato nel 2010. Le ricerche di Van der Merwe e del suo team decided hanno portato a concludere che per trapiantare un pene si dovevano utilizzare le tecniche e i modelli utilizzati per i trapianti che riguardano il viso: “Abbiamo adoperato lo stesso tipo di chirurgia microscopica per giuntare i vasi sanguigni e i nervi. Per la riabilitazione psicologica del paziente abbiamo usato le tecniche simili a quelle che si adoperano quando un paziente cambia la sua faccia”.
La procedura può estendersi a pazienti che hanno avuto l’amputazione del penne per un tumore o che soffrono di importati disfunzioni erettili. Infine è stato rivelato che nove pazienti sono in attesa di ricevere un trapianto di pene.
Massimo A. Alberizzi
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