Frontex: guerra ai migranti con droni israeliani

L'UE vuole rafforzare i controlli marittimi

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Dal Nostro Esperto in Cose Militari
Antonio Mazzeo
13 Gennaio 2025

“Per la seconda volta consecutiva, Frontex (Agenzia dell’Unione Europea della guardia di frontiera e costiera) ha prescelto la nostra azienda in partnership con le IAI – Israel Aerospace Industries per la sorveglianza marittima del Mediterraneo”.

Drone HERON

E’ Airbus DS Airborne Solutions (ADAS), società interamente controllata dal gruppo aerospaziale Airbus Defence and Space (quartier generale a Monaco di Baviera), a rendere nota l’aggiudicazione di un nuovo contratto a favore dell’agenzia a cui è affidato il controllo delle frontiere esterne UE.

ADAS, IAI, FRONTEX

“La controllata di Airbus e il suo partner da lungo tempo Israel Aerospace Industries, continueranno a fornire a Frontex i servizi di sorveglianza aereonavale con l’impiego di velivoli senza pilota”, aggiunge l’ufficio stampa di ADAS.

Ad oggi non è dato sapere l’ammontare del contratto. Il gruppo aerospaziale tedesco ha però comunicato che sarà il drone MALE (Medium-Altitude, Long-Enduranc) “Heron” di produzione israeliana ad essere messo a disposizione dall’Agenzia europea sui cieli del Mediterraneo.

Nuovo contratto

“L’Heron opererà per altri quattro anni, dando un importante contributo alla sicurezza e alla stabilità dell’Europa”, aggiunge ADAS. “La continuazione delle missioni con il sistema aereo a pilotaggio remoto Heron, secondo i termini del nuovo contratto, avverrà a partire dall’inizio 2025”.

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Particolare enfasi è stata espressa dai manager delle due aziende militari. “Questo nuovo contratto sottolinea sia la posizione leader di ADAS e IAI nella fornitura ed esecuzione di servizi con sistemi di droni in grado di volare a medie altitudini e per lunghi periodi, nonché il successo della cooperazione avviata con l’Unione Europea”, ha commentato Tim Behrens, presidente del consiglio di amministrazione di Airbus DS Airborne Solutions.

Israel Aerospace Industries è fiera di essere scelta da Airbus quale sub- contractor del programma di Frontex”, ha dichiarato Moshe Levy, ex colonnello dell’Aeronautica militare israeliana ed odierno vicepresidente e general manager del settore aereo militare del gruppo industriale IAI.

Sorveglianza e attacco

Il drone MALE “Hero” viene impiegato ormai da numerosi Paesi europei, asiatici ed africani, sia per attività di intelligence, riconoscimento e sorveglianza e sia per operazioni di attacco contro obiettivi terrestri e navali.

Il velivolo può volare ininterrottamente per oltre 20 ore a un’altitudine di 35.000 piedi, in tutte le condizioni atmosferiche. Ha un raggio operativo di 1.000 migliae per le esigenze di “controllo” dei flussi migratori nel Mediterraneo, sarà dotato di sistemi elettro-ottici per le missioni diurne ed infrarossi per scopi notturni.

“L’ Heron in versione navale è inoltre equipaggiato con un radar per il pattugliamento di grande performance e con un sistema automatico di identificazione delle imbarcazioni”, spiegano i manager di Airbus DS Airborne Solutions.

Tutte le informazioni raccolte dal drone di produzione israeliana saranno inviate direttamente al Centro di comando operativo di Frontex con sede a Varsavia e ai vari centri di controllo delle Guardie costiere dei paesi Ue. “Ciò consentirà di coordinare le operazioni di ricerca in tempo reale e di intervenire contro le attività illegali, garantendo la sicurezza del Mediterraneo”.

Controllo imbarcazioni

Il primo contratto per lo svolgimento delle attività di intelligence anti-migranti con i droni made in Israel, è stato sottoscritto dall’Agenzia europea l’1 ottobre 2020. Le operazioni d’intercettazione delle imbarcazioni nel Mediterraneo presero il via nei primi mesi del 2021 dopo una serie di prove tecniche che il consorzio Airbus – Israel Aerospace Industries effettuò nell’isola greca di Creta.

I termini di riferimento del contratto (classificato con il codice 2020/S 196-473315), prevedevano per ADAS e IAI l’uso delle piattaforme a pilotaggio remoto con le relative attrezzature di comunicazione, la raccolta e la trasmissione dati a un portale remoto, la memorizzazione delle missioni, il controllo e l’assistenza con collegamenti radio e via satellite, la manutenzione dei velivoli e l’addestramento del personale.

“Il servizio sarà fornito in Grecia, e/o in Italia e/o a Malta con le modalità che saranno previste dall’accordo che sarà definito tra Frontex e il contractor”, specificò al tempo Frontex. 

La preferenza del colosso aerospaziale europeo per il drone marittimo Heron fu determinata dalle caratteristiche tecniche del velivolo e dalle performance ottenute durante l’impiego in ambito bellico e nel controllo dell’ordine pubblico da parte delle forze armate e di polizia israeliane.

Operazioni a Gaza

I droni Heron sono stati utilizzati principalmente contro la popolazione palestinese già in occasione dell’assalto israeliano a Gaza tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 (Operazione Piombo Fuso), con la conseguente uccisione di decine di civili. I velivoli senza pilota di IAI continuano ad essere impiegati nell’odierno conflitto genocida contro la Striscia di Gaza e nelle operazioni che Tel Aviv ha avviato in Libano e Siria dopo il 7 ottobre 2023.

Il 1° ottobre 2020 Frontex ha firmato un secondo contratto (anch’esso di 50 milioni di euro) per l’impiego di droni in operazioni di intelligence anti-migranti, con un’altra azienda israeliana, leader nel settore militare-industriale, Elbit Systems Ltd. di Haifa.

In quel caso il velivolo senza pilota impiegato da Frontex è stato l’Hermes, in grado di volare per 36 ore a un’altitudine di 30.000 piedi. Il drone israeliano è stato testato a fine settembre 2020 dall’Agenzia di controllo marittimo e guardiacoste del Regno Unito, svolgendo operazioni di sorveglianza e salvataggio nelle acque del Galles.

Droni killer

Anche l’Hermes è un velivolo che può essere impiegato in operazioni di attacco. Esso è stato utilizzato per la prima volta in un conflitto dalle forze armate israeliane durante l’Operazione Margine Protettivo contro la Striscia di Gaza (2014). Il drone-killer continua ad essere impiegato oggi nei sanguinosi bombardamenti contro le città e i campi palestinesi.

Una versione meno sofisticata (Hermes 450)è stata utilizzata durante l’assalto israeliano del 2008-2009, ancora una volta contro gli abitanti della Striscia di Gaza.

I velivoli senza pilota di Elbit Systems sono stati impiegati anche in Libano nel 2006, causando la morte di diversi civili, inclusi operatori della Croce Rossa. Un Hermes è stato coinvolto nell’uccisione di quattro ragazzi che stavano giocando in una spiaggia a Gaza, il 16 agosto 2014.

Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com

 

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