Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
2 dicembre 2024
“No hay meta mas grande que estar unidos – Non c’è meta più grande che restare uniti – Valencia corre x Valencia”. Dopo la catastrofe, “una maratona per tornare a vivere”.
Partecipazione record
Così era stata presentata la 44° edizione della “Maratòn Valencia Trinidad Alfonso Zurich“, disputatasi la mattina di domenica I dicembre nella terza città della Spagna. E così è stato a quasi due mesi esatti (29 ottobre 2024) dalle disastrose alluvioni che hanno colpito la regione di Valencia e il sud est del Paese causando 222 vittime.
La “Ciudad del Running”, come viene definita, ha accolto oltre 100 mila visitatori, ha visto ben 35 mila partecipanti, provenienti da 135 Paesi del mondo (tra i più rappresentati spiccano Francia e Regno Unito, l’Italia terza con 2 mila corridori).
Trionfo africano
Ma ha anche assistito al trionfo di due atleti africani fenomenali: Sebastian Sawe, 29 anni, esordiente sui 42,195 km, con il tempo più veloce dell’anno (2h02’05”); e Megertu Alemu, 27 anni, tanto timida all’apparenza quanto spietata nella corsa, tanto da essere chiamata “la killer della strada”. Se il keniano negli ultimi km ha messo la freccia e si è ha lasciato alle spalle l’etiope Deresa Geleta, 28 anni, giunto 33 secondi dopo e il connazionale Daniel Mateiko, 26, (proveniente da Moun Elgon District), la giovane etiope Megerte Alemu, originaria di Midakegn nella regione Oromia, ha fatto corsa a se.
Col tempo notevole di 2h16’49”, Alemu ha staccato Stella Chesang (2h18’26”), 28 anni, del distretto di Kween, (Uganda orientale), e la giovanissima connazionale Tiruye Mesfin, 22 anni, considerata un astro emergente del fondo.
E’ stata una corsa velocissima, come sempre: ben 8 runners hanno concluso i 42,195 km entro le 2 ore e 4 minuti! Nessuno dei due dominatori, tuttavia, ha fatto il colpaccio della vita: un milione di euro a chi avesse battuto il record mondiale della maratona, che appartiene al keniano. con 2h00’35, Kelvin Kiptum, morto tragicamente a febbrai. Il fantamilione era stato promesso da Juan Roig, presidente della Fondazione Trinidad Alfonso, che organizza la manifestazione spagnola.
Sono stati, comunque, battuti diversi primati, compreso quello ugandese (Stella Chesang in 2h18’26”) e quello italiano con il carabiniere senese Yohanes Chiappinelli, 27 anni, (nato ad Addis Abeba), 13° al traguardo, che ha chiuso la gara in 2h05’24”.
Partecipazione al lutto
Però ha fatto notare – giustamente – il quotidiano locale Las Provincias “il record è stata la solidarietà, i record sfuggono in una giornata che passerà alla storia per la solidarietà e il ricordo delle persone colpite dalla tragedia”. Partecipazione all’immane lutto, che ha colpito questa parte della penisola iberica è stata espressa dai due vincitori (Sebastian parlando in inglese, Alemu in oromonico, aiutata, a fatica, da un interprete), che hanno anche ringraziato il pubblico che ha seguito con passione lo sviluppo della competizione lungo le strade della Ciutat de les Arts.
Ovviamente l’aspetto sincero di pietà e umanità non deve far trascurare la parte prosaica della manifestazione: con un budget di 8 milioni di euro, con uno sforzo organizzativo colossale diventava complicato annullare l’evento, anche se è stato in forse fino all’ultimo. Ai due dominatori sono andati 75 mila euro a testa, agli atleti classificatisi al secondo posto 45 mila euro e a quelli arrivati terzi 33 mila.
Sebastian Kimaru Sawe (questo il suo nome completo) è apparso particolarmente soddisfatto perché fino a ieri aveva vinto “solo” sette delle 9 mezze maratone corse. Per questo – ha commentato – “mi sentivo particolarmente bene nella prima parte. Poi mi sono accorto che potevo farcela e ho proseguito. Dedico questa mia vittoria alle vittime della alluvione, prego per loro”. Alemu, invece, era alquanto contrariata per non aver battuto il record, in quanto durante la gara ha avuto qualche problema fisico.
Abbraccio alla città
Però, nella giornata di Valencia, l’importante era partecipare. Perché – come è stato sottolineato “questa edizione della Maratona era più di una corsa: un abbraccio a questa città ferita e una promessa di ripresa, un momento in cui lo sport diventa speranza e aiuto per chi ne ha più bisogno”.
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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