Dalla Nostra Corrispondente Elena Gazzano
Città del Capo, 8 Novembre 2024
Il 28 ottobre 2024, il Sudafrica ha depositato le prove presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), che inchioderebbero Israele per aver violato la Convenzione delle Nazioni Unite sul Genocidio nella Striscia di Gaza.
Questo atto legale, depositato all’Aja dal governo di Pretoria rappresenta una delle contestazioni più significative riguardanti il conflitto israelo-palestinese.
Diritto internazionale
Il Sudafrica ritiene che le azioni militari di Israele costituiscano genocidio secondo il diritto internazionale. Accuse che Israele nega categoricamente.
Nel suo dossier, il governo di Pretoria ha presentato 5.000 pagine di documentazione. Le accuse includono il blocco degli aiuti umanitari, l’uso della fame come strategia militare e lo sfollamento forzato dei palestinesi a causa degli attacchi.
Sebbene i dettagli siano riservati per rispettare i protocolli dell’ICJ, si sostiene che l’accusa parla di un preciso intento di annientare la popolazione di Gaza.
Catastrofe umanitaria
Il rapporto arriva dopo oltre un anno di guerra, iniziata il 7 ottobre 2023 dopo l’attacco di Hamas. L’ICJ ha confermato di aver ricevuto il fascicolo, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Il memorandum contiene oltre 750 pagine di argomentazioni e più di 4.000 allegati, tra rapporti e testimonianze oculari.
In una dichiarazione a corredo, il governo di Pretoria ha evidenziato l’urgenza di un intervento internazionale per affrontare la “catastrofe umanitaria” a Gaza.
La risposta militare israeliana ha suscitato severe critiche, con il numero di vittime tra i civili in continuo aumento. Secondo il ministero della salute di Gaza, dall’inizio del conflitto sono morti oltre 43.500 palestinesi.
Ilmemorandumrappresenta l’ultimo passo nella battaglia legale contro Israele, iniziata a dicembre 2023. Da allora, l tribunale dell’Aja ha ripetutamente chiesto a Israele di fermare la sua offensiva militare.
Sebbene le decisioni della Corte internazionale di giustizia siano legalmente vincolanti, essa non dispone di strumenti pratici per farle rispettare.
Appello di Ramaphosa
Ramaphosa durante il suo discorso all’Assemblea generale dell’ONU aveva sottolineato: “L’impegno globale per i diritti umani, che ha aiutato a porre fine all’apartheid, deve ora sostenere anche la Palestina.”
Ma la comunità internazionale è divisa sulla questione israelo-palestinese. Alcuni Paesi occidentali stanno sostenendo Israele, mentre molti Stati africani, mediorientali e organizzazioni umanitarie continuano a manifestare forte contrarietà per quanto riguarda questo sanguinoso conflitto.
Manifestazioni di piazza
A Città del Capo e in altre città sudafricane, manifestazioni pubbliche a sostegno dell’azione legala promossa dal governo sono in continuo aumento. I cittadini chiedono che venga posto fine alle violenze a Gaza e in Libano.
Per il Sudafrica e i suoi alleati, l’obiettivo è promuovere una soluzione pacifica attraverso le Nazioni Unite, proteggendo i civili e prevenendo ulteriori perdite.
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