In Kenya i manifestanti non mollano: la polizia carica i dimostranti a Nairobi e Mombasa

Nella città costiera ci sono stati due morti uccisi dalle forze dell'ordine

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
3 luglio 2024

Anche ieri durante nuove proteste la polizia ha usato gas lacrimogeni e ha caricato i manifestanti che lanciavano pietre nel centro di Nairobi e di Mombasa. Nelle due città molte attività commerciali sono rimaste chiuse. I dimostranti sono scesi nelle strade e nelle piazze anche in molti altri centri del Paese.

Proteste contro il presidente William Ruto in Kenya

Le manifestazioni non si arrestano, malgrado William Ruto, presidente del Paese, eletto nel 2022, abbia accantonato la controversa proposta di legge finanziaria che prevedeva un forte aumento delle tasse. Ora le piazze chiedono con insistenza le dimissioni di Ruto.  La popolazione è ancora sconvolta per la brutalità e l’eccessivo uso della forza da parte della polizia per reprimere le proteste.

Secondo quanto riportato dalla associazioni per i diritti umani, dall’inizio delle dimostrazioni scoppiate in Kenya due settimane fa, sono morte 39 persone e 361 sono state ferite. Le peggiori violenze risalgono a martedì scorso, quando i manifestanti sono entrati in Parlamento, e hanno incendiato anche alcune ali dell’edificio.

E proprio durante quel fatidico martedì è stato ucciso dalla polizia anche un ragazzino di 12 anni, colpito da ben 8 pallottole. Il presidente è stato informato del fatto domenica scorsa, durante una tavola rotonda cui hanno partecipato anche alcuni giornalisti. E, in un primo momento Ruto ha chiesto se fosse ancora vivo. Poi ha precisato: “Prometto a sua madre di darle una spiegazione di quanto è realmente successo”.

Durante le manifestazioni di ieri (nei video quelle di Mombasa, dove ci sono stati due morti) sono state assai violente, secondo quanto riportato da NTV Kenya. Anche nella città costiera sono state chieste le dimissioni del presidente con slogan come: “Ruto must go”.

Alcuni membri del movimento di protesta, che apparentemente non ha leader ufficiali perché le manifestazioni vengono organizzate per lo più tramite i social media, hanno respinto l’appello al dialogo proposto dal presidente.

“Ruto parla solo di soldi, mentre la gente muore nelle strada. Siamo esseri umani, non denaro. Deve prendersi cura di noi, preoccuparsi del suo popolo. Se non è in grado di farlo, non deve occupare quella poltrona”, ha spiegato uno dei giovani ai reporter della Reuters durante le proteste a Mombasa.

Gli attivisti hanno attribuito le violenze di martedì a infiltrati che, a loro dire, sono stati sguinzagliati dal governo per screditare il loro movimento. La polizia keniota ha arrestato oltre 270 persone che si sarebbero spacciati per manifestanti, infiltrandosi nelle marce di protesta. Sei politici, un uomo d’affari e due ONG sono sospettati per aver presumibilmente alimentato le proteste antigovernative in corso.

Proprio a causa dei possibili infiltrati, molti attivisti hanno chiesto di annullare la manifestazione indetta per domani. “E’ ora di sedersi nuovamente a tavolino e riflettere sulle strategie da iadottare per mettere in risalto il vero obiettivo delle nostre proteste”, a spiegato uno di loro.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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