Somalia, catturato in Puntland un pericoloso leader shebab arrivato dal sud

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Abdikafi Mohamed Ali, uno dei più pericolosi capi shebab del Puntland, la regione autonoma del nord della Somalia conosciuta anche come Migiurinia, è stato catturato dalla polizia. Il ministro della sicurezza del Puntland, Khalif Isse Mudan, ha raccontato che il terrorista islamico, capo delle cellule islamiche che operano nel nord dell’ex colonia italiana, era arrivato dal sud poche settimane fa; è stato ferito durante uno scontro a fuoco nella capitale economica, Bosaso. Armato di una pistola e di un paio di granate, il leader ha tentato di resistere ma è stato colpito alle gambe e si è arreso. Un civile, coinvolto nella battaglia, è stato ucciso, E’ in atto una meticolosa caccia all’uomo per catturare altri compagni di Abdikafi.

Soldati e polizia hanno praticamente isolato Bosaso. Le vie d’accesso alla città sono chiuse e non si può né entrare né uscire dall’abitato. Dall’interrogatorio di Abdikafi le autorità sperano di venire in possesso in informazioni importanti sul network terrorista nel Corno d’Africa.

I miliziani islamici in Puntland hanno la loro base a Galagala, un villaggio sulle montagne ricoperte da foreste a ovest della città portuale, e negli ultimi tempi si sono registrati massicci arrivi di miliziani dal sud, dopo la caduta di centri che prima erano controllati dagli shebab (che si definiscono la filiale somala di Al Qaeda): in particolare Chisimaio e i villaggi vicini. Nella Somalia meridionale l’esercito somalo, sostenuto da un contingente forte di 18 mila uomini dell’Unione Africana, ha strappato larghe fette di territorio ai ribelli.

Negli ultimi mesi, dopo il massiccio arrivo di shabab, in Puntlend si sono moltiplicati gli assassinii mirati di personalità laiche o comunque moderate. Lo scorso maggio una corte militare ha condannato due militanti, Abdirahman Hussein Jama Bile e Abdullahi Osman Ahmed, perché coinvolti nell’omicidio dello sceicco Abdulkadir Nur Farah, il mufti del Puntland assassinato brutalmente. E’ stato colpito a morte mentre pregava nella grande moschea Badr a Garoe, capitale del Puntland, il 15 febbraio scorso.

Ad Aprile, sempre la corte militare del Puntland ha ordinato l’esecuzione di 13 persone accusate di terrorismo. In particolare sei di esse perché coinvolte nell’assassinio di un importante leader islamico moderato, il dottor Ahmed Abdirahman,

Massimo A. Alberizzi
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