I media israeliani rivelano: un elicottero dell’esercito ha mitragliato i partecipanti al rave party di inizio guerra

L'inchiesta approfondita basata su immagini, video e documenti è di Max Blumenthal, giornalista e blogger statunitense che a Gaza ha già dedicato ampie inchieste nelle guerre precedenti

2
4246

Speciale per Africa ExPress
Alessandra Fava
22 novembre 2023

All’indomani del sanguinoso attacco ai kibutz israeliani a ridosso della Striscia di Gaza (da vedere la carta elaborata da Limes https://www.limesonline.com/carta-operazione-al-aq%e1%b9%a3a-hamas-gaza-palestina-israele/134391), era già emerso da dichiarazioni e interviste ai sopravvissuti, che non poche vittime erano state falciate dall’esercito israeliano intervenuto nel panico totale sul luogo e diverse ore dopo il blitz di Hamas.

Elicottero israeliano spara sul rave

 Israele il 7 ottobre ha contato 1.400 vittime tra militari e civili. Bee’ri, kibutz simbolo fondato nel 1946, dove ancora vige il principio della condivisione comunitaria, ha avuto il numero massimo di morti: 100. La società israeliana ha subito un lutto incredibile con centinaia di funerali nelle settimane successive e fino ad oggi.

Nelle dichiarazioni sui quotidiani e TV molti sostengono che si è trattato di un lutto collettivo e che molti hanno partecipato a diversi funerali di familiari e amici e conoscenti. Alcune vittime sono state riconosciute solo pochi giorni fa e qualche funerale è stato celebrato senza ritrovare i corpi, ma solo tracce di DNA che gli haredim, gli ebrei ortodossi, sono andati a recuperare al Rave party a ridosso di Gaza o nei kibutz adiacenti. 

Il 18 novembre Haaretz ha pubblicato un articolo, ripreso con grande enfasi dai media occidentali e tradotto parola per parola da Al Jazeera, https://www.aljazeera.com/news/2023/11/18/hamas-had-not-planned-to-attack-israel-music-festival-israeli-report-says, in cui in sostanza si dice che il rave non era un obiettivo di Hamas, che molti dei 4.400 partecipanti se n’erano già andati e che le vittime (364) sono state fatte anche dal contrattacco delle forze israeliane intervenute con carri armati ed elicotteri, facendo una strage.

In particolare ci sarebbero stati spari da un elicottero da combattimento. Il quotidiano israeliano Haaretz il 18 novembre scrive che “secondo apparati della sicurezza israeliana gli attentatori di Hamas del 7 ottobre non sapevano di Nova (il nome del rave party, ndr.) e solo al momento hanno deciso di farne un target, mentre erano diretti nei kibutz di Re’im e quelli vicini”.

La conclusione arriva anche dagli interrogatori fatti ai terroristi arrestati. Quindi dalle “risultanze l’elicottero da combattimento intervenuto sul luogo e che sparando agli attentatori ha colpito anche i partecipanti al rave”.

Il Rave Nova per altro era stato pianificato per giovedì e venerdì e solo il martedì gli organizzatori avevano deciso di prolungarlo fino alla mattina dopo, quella in cui alle ore 6 è partito l’attacco degli attentatori. 

Già dopo il 7 ottobre, dalle dichiarazioni di alcuni sopravvissuti nei kibutz e al rave era emerso che c’era stata una pioggia di fuoco e alle critiche sui media il governo aveva annunciato un’inchiesta che in effetti è in corso ma le cui risultanze saranno rese note a guerra finita o forse dopo l’eventuale caduta del governo Netanyahu. 

Chi ha fatto un’inchiesta approfondita, basata su immagini, video e documenti raccolti sul web, è Max Blumenthal, giornalista e blogger statunitense che a Gaza ha già dedicato ampie inchieste nelle guerre precedenti. La sua inchiesta è leggibile su thegreyzone.com  (https://thegrayzone.com/2023/11/18/video-what-happened-october-7/).

Una parte è stata pubblicata il 27 ottobre, con il  titolo “7 ottobre: i testimoni rivelano che i militari israeliani hanno bombardato cittadini israeliani con carri armati e missili”. Sottotitolo “I militari israeliani hanno ricevuto l’ordine di bombardare le case israeliane e anche le loro postazioni mentre venivano attaccati dai militanti di Hamas il 7 ottobre. Quanti cittadini israeliani dicono di essere stati bruciati vivi mentre venivano in realtà attaccati da fuoco amico?”.  https://thegrayzone.com/2023/10/27/israels-military-shelled-burning-tanks-helicopters/.

L’interrogativo resta. Blumenthal basa i suoi dubbi sulle dichiarazioni di Tuval Escapa, coordinatore della sicurezza del kibutz di Bee’ri e diversi altri sopravvissuti. In un commento del 20 ottobre, firmato Amos Harel su Haaretz, già si parlava delle debolezze militari che hanno permesso l’attacco di Hamas e dell’illusione del governo che l’organizzazione palestinese ormai fosse tenuta a bada per sempre.

Isrele: strage al rave party

Ancora il 20 ottobre Haaretz riferiva di dodici morti a Bee’ri deceduti a causa della controffensiva dell’IDF (Israel Defense Forces), che, per eliminare i terroristi, hanno ucciso anche gli abitanti. A Bee’ri risultano anche distrutte 350 case (fonte IDF citata da Haaretz domenica 19 novembre 2023) dei 1.200 abitanti (di cui 100 morti e 25 rapiti). 

La stessa cosa è successa al Rave, dove testimoni sopravvissuti, come Danielle Rachiel, dicono di essersi trovati in una pioggia di fuoco amico. Due intervistati dai giornali se la sono cavata stando ore sugli alberi, senza scendere neppure all’arrivo dei soldati israeliani. 

Dopo l’attacco i kibutz sono mezzi distrutti come si vede anche dalle foto recuperate da Blumenthal e sono stati subito svuotati. Chi è ancora vivo è stato portato in strutture sul Mar Rosso ad Eilat dove viene assistito da psicologi. Anche Sderot e altri centri a ridosso della Striscia sono stati evacuati. Tra gli abitanti del Negev e quelli di altre aree a rischio (vicino alla frontiera col Libano ad esempio) si calcolano 250 mila israeliani evacuati dal governo.

Alessandra Fava
alessandrafava2023@proton.me
©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

Vuoi contattare Africa ExPress? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero +39 345 211 73 43 e ti richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp le news del nostro quotidiano online.

Fotocredit: The Grayzone

2 COMMENTS

  1. Non capisco come si possa essere filoisraeliani e insistere a chiamare quello di Hamas un attacco terrorista.
    Dopo 75 anni di terrorismo perpetrato dai sionisti quotidianamente contro un popolo segregato nel più grande campo di concentramento della storia, quella di Hamas il 7 ottobre è stata un’azione epica. Per tutti noi che svia web abbiamo avuto l’opportunità di seguire la quotidianità di Gaza in questi ultimi anni, non ho creduto un solo istante alle accuse di terrorismo e di crimini efferati: solo i sionisti hanno un sìffatto curriculum.

    • Lucciola, non va confusa la lotta dei palestinesi per il riconoscimento dei loro diritti, con i loro metodi che definirei, con eufemismo, troppo spicci. Come critico i metodi “spicci” israeliani trovo inaccettabili gli stessi metodi palestinesi Questa storia è ancora assai confusa. Se il 7 ottobre Hamas ha ammazzato civili inermi, la loro azione – sebbene motivata da giuste rivendicazioni – è da condannare senza appello. Ed è paragonabile all’omicidio da parte di Israele di palestinesi civili e inermi. Definirla “azione epica” però è non solo eccessivo ma anche profondamente sciocco.
      Quando lotti per qualcosa di giusto devi anche saper frenare i desiderio di vendetta ma anche attirarti le simpatie degli osservatori. Ammazzare civili inermi non ti attira certo le simpatie del mondo. Infatti non si attraggono simpatie neanche gli israeliani che uccidono i palestinesi per far posto ai coloni in Cisgiordania

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here