Jihadisti all’attacco in Mozambico: undici cristiani trucidati in base al nome

L'assalto a un villaggio indifeso è avvenuto dopo l'uccisione di Ibn Omar, uno dei capi jihadisti e “nemico pubblico numero uno"

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Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
29 settembre 2023

“I terroristi sono arrivati nel primo pomeriggio e hanno radunato gli abitanti del villaggio. Hanno diviso i musulmani dai cristiani in base al nome poi hanno aperto il fuoco sul gruppo di cristiani, crivellandoli di colpi”.

Lo racconta frate Boaventura, missionario brasiliano dei Poveri di Gesù Cristo, alla ong Aid of the Church in Need (ACN) International. Il risultato del massacro è di almeno 11 morti mentre diversi feriti sono scappati nella foresta. Si sospetta che le vittime siano molte di più.

mappa mozambico massacro cristiani
Mappa del Mozambico con il luogo del massacro dei cristiani (Courtesy GoogleMaps)

L’ACN ha riferito che ci sono testimonianze di case bruciate e proprietà distrutte. Domenica 17 agosto lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco. Il terribile fatto di sangue è successo il 15 settembre a Naquitengue, vicino a Mocimboa da Praia, nella provincia di Cabo Delgado.

Una prova di forza?

È molto probabile che il massacro dei cristiani sia una prova di forza. La dimostrazione che l’uccisione di Ibn Omar, uno dei capi jihadisti e “nemico pubblico numero uno”, non ha decapitato il gruppo.

Bonomade Machude Omar, conosciuto come Abu Sulayfa Muhammad e Ibn Omar è stato ucciso lo scorso 22 agosto durante uno scontro armato.

Mocimboa da Praia, ex quartier generale del gruppo jihadista Al Sunnah wa-Jammà (ora IS-Mozambico), è a un’ottantina di chilometri a sud di Palma. Palma, assediata dai jihadisti nel marzo 2021 per una decina di giorni, è la capitale degli enormi giacimenti di gas naturale del Bacino del Rovuma.

Coral Sul FLNG
Primo carico di GNL-LNG della Coral Sul FLNG (Courtesy ENI)

Il gas di Cabo Delgado e le multinazionali

Nella penisola di Afungi, una decina di chilometri a sud di Palma, opera TotalEnergies. Ha dovuto chiudere i suoi cantieri a causa del terrorismo islamista e attende che la zona sia in sicurezza per riprendere i lavori. L’area è difesa dai militari ruandesi.

La multinazionale petrolifera statunitense ExxonMobil, dopo aver ridotto del 30 per cento il suo budget, ha garantito l’impegno sugli investimenti per lo sfruttamento del gas naturale nel Bacino del Rovuma. Ovviamente se torna la sicurezza ad Afungi.

L’unica multinazionale energetica che lavora è l’italiana ENI. Nei giacimenti off-shore estrae e liquefà il gas trasformandolo in gas naturale liquido (GNL-LNG) sulla piattaforma fluttuante Coral Sul FLNG. Il primo carico di GNL è partito per il Regno Unito lo scorso ottobre. 

Dal giugno 2021, a Cabo Delgado, sono sul terreno i militari ruandesi e i soldati SADC della Southern african mission in Mozambique (SAMIM). Combattono con le Forze armate mozambicane (FADM) per liberare Cabo Delgado dal terrorismo jihadista.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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@sand_pin
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