Africa ExPress
Tunisi, 6 luglio 2023
Da tempo Sfax, grande centro portuale sulla costa orientale della Tunisia, è teatro di scontri tra residenti e migranti subsahariani, che affluiscono sempre più numerosi da tutto il continente per tentare di imbarcarsi verso Lampedusa, la porta d’entrata dell’Europa.
Negli ultimi giorni i disordini si sono intensificati. I residenti accusano i migranti di crimini e violenze, mentre gli “irregolari” presenti a Sfax, denunciano continui attacchi razzisti.
Durante gli scontri di lunedì scorso un tunisino è stato ucciso. Secondo alcuni testimoni oculari la vittima, un 41enne, sarebbe stata accoltellata da tre persone di origini subsahariane. I presunti colpevoli sono stati arrestati dalla polizia. La procura di Sfax ha aperto un’inchiesta e le indagini sono ancora in corso.
Ramadan Ben Omar del Forum tunisino per i diritti economici e sociali ha dichiarato alla Reuters che questa settimana la polizia avrebbe portato centinaia di migranti, tra loro anche donne e bambini, in una zona militare chiusa lungo il confine desertico con la Libia.
Ben Omar ha poi aggiunto che attivisti per i diritti umani hanno riferito che molti migranti sono stati picchiati ed espulsi dai loro alloggi.
In alcuni video postati sui social network, si vedono agenti di polizia che inseguono decine di migranti tra gli applausi dei residenti locali, prima di caricarli sulle auto delle forze dell’ordine.
Altri filmati mostrano molte persone di origini subsahariane a terra, con le mani sulla testa, circondate da residenti con bastoni, in attesa dell’arrivo della polizia. La redazione di Africa ExPress non ha potuto controllare l’autenticità di questi video.
Mentre Moez Barakallah, un deputato di Sfax, ha detto che le autorità avrebbero fornito cibo e medicinali ai circa 1.200 migranti deportati dalla città verso aree vicine ai confini con la Libia. Il parlamentare ha poi aggiunto che funzionari della sicurezza di frontiera hanno preso in carico questi poveretti.
Quest’anno c’è stata un’impennata di migrazioni attraverso il Mediterraneo dalla Tunisia. Per contrastare il crescente numero di partenze dalle coste della ex colonia francese, l’Unione Europea ha chiesto interventi da parte del governo di Tunisi. Ma a tutta risposta il presidente Saied ha replicato a Bruxelles che la Tunisia non intende assolutamente essere la Guardia di frontiera per conto di altri Paesi e non accetterà mai l’insediamento di immigrati.
Nel febbraio di quest’anno il capo di Stato, Kaïs Saied, aveva dichiarato: “L’arrivo di masse incontrollate dal sud del continente africano hanno come obiettivo di trasformare la Tunisia in un Paese solo africano e staccarla dalle nazioni arabo-musulmane”. Da allora le violenze e gli attacchi razzisti nei confronti di persone di origini subsahariane sono in continuo aumento. I fuggiaschi vengono accusati di crimini di ogni genere e di rubare il lavoro ai locali.
Il mese scorso, centinaia di residenti della città portuale hanno protestato contro la presenza di migliaia di migranti e hanno chiesto alle autorità di espellerli, non vogliono che Sfax diventi dimora per i rifugiati.
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Discorso del presidente tunisino contro i migranti subsahariani e scoppia l’odio razziale