Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
18 giugno 2023
I terroristi sono arrivati venerdì in piena notte dalla vicina Repubblica Democratica del Congo e hanno attaccato il liceo Lhubiriha, a Mpondwe, nei pressi Bwera (distretto di Kasese). Il bilancio è terribile. Le autorità ugandesi hanno recuperato i corpi di 41 persone, tra loro 38 studenti, bruciati, fatti a pezzi o uccisi a colpi di arma da fuoco. Altri sei alunni sono stati rapiti.
Un attacco terrorista in piena regola. Sotto accusa i miliziani di ADF (Allied Democratic Forces), un gruppo armato di origine ugandese, che dal 1995 opera per lo più nella parte orientale del Congo-K. Il raggruppamento armato ha giurato fedeltà all’ISIS in Africa centrale (ISCAP). Nel 2021 gli Stati Uniti hanno inserito Alliance Democratic Forces nella lista dei gruppi terroristi.
Gli aggressori hanno attaccato la scuola verso le 23.00 di venerdì, incendiato gli edifici, in particolare i dormitori, e saccheggiato un magazzino di generi alimentari.
Secondo l’esercito, si è trattato di un aggressione coordinata e su larga scala. La maggior parte delle vittime sono studenti dai 16 anni in su. Il generale ugandese Dick Olum, comandante delle forze che combattono l’ADF, ha spiegato: “Gli alunni hanno cercato di reagire, ma sono stati sopraffatti”.
Felix Kulayigye, portavoce di UPDF (Uganda Peoples’ Defence Forces), le ragazze sono state attaccate con coltelli e machete. I corpi delle vittime, alcuni difficili da identificare, sono stati portati all’obitorio dell’ospedale di Bwera doe sono stati ricoverai i feriti, alcuni in modo grave.
In base a quanto riferito da uno studente di 16 anni, sopravvissuto alla strage, gli aggressori sono arrivati armati di machete e pistole, sparando dall’esterno.
“Hanno continuato a sparare attraverso le finestre, poi hanno dato fuoco alla nostra stanza mentre eravamo dentro, prima di andare nel dormitorio delle ragazze”, ha raccontato il ragazzo.
Soldati e polizia ugandesi stanno inseguendo i terroristi, che dopo il terribile raid sono fuggiti nella ex colonia belga, dirigendosi verso il Parco Nazionale Virunga con sei ostaggi. La riserva naturale è un santuario per specie rare, tra cui i gorilla di montagna. Ma anche molti gruppi ribelli attivi nella parte orientale della RDC, usano il parco come nascondiglio.
Già nel 1998 i terroristi di ADF avevano attaccato una scuola, l’Istituto Tecnico di Kichwamba, vicino al confine con la RDC. Allora ottanta studenti erano stati bruciati vivi nei loro dormitori e più di cento rapiti.
Restano ancora molte domande aperte sulla terribile aggressione. Infatti, Florence Kabugho, deputata del distretto di Kasese, si chiede: “Dov’era la sicurezza quando gli assassini sono venuti in Uganda, vista la forte presenza di truppe al confine”?
Dalla fine di novembre 2021 l’esercito congolese (FARDC) e truppe ugandesi hanno lanciato un’operazione congiunta per stanare i miliziani di ADF nella ex colonia belga. Lo scorso marzo, gli Stati Uniti hanno offerto una ricompensa fino a 5 milioni di dollari per qualsiasi informazione che possa condurre a Musa Baluku, un ugandese nato tra il 1975-1976, attuale leader del gruppo.
ADF è stato fondato agli inizi degli anni ’90 dal leader ribelle Jamil Mukulu, già cattolico e convertito all’islam e passato più volte dai fedeli di Gesù a quelli di Maometto e viceversa.
Il suo gruppo era piccolo, Jamil quindi imbarcò con sé gli uomini delle vecchie milizie del dittatore Idi Amin e si unì a un altro piccola fazione ribelle, il NALU. In quegli anni i ribelli avevano stabilito le loro basi in Congo-K giusto poco oltre i confini con l’Uganda.
Cornelia I. Toelgyes
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Congo-K, arrestato uno dei fondatori di ADF