Allarme violenze sessuali nei campi per rifugiati in Congo-K

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Africa ExPress
Kinshasa 22 maggio 2023

In solo due settimane, diverse équipe di Medici senza Frontiere (MSF) hanno curato  più di 670 donne che hanno subito violenza sessuali a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu e nei dintorni.

Campo per sfollati nel Nord-Kivu, Congo

Le vittime sono sfollati che vivono in vari siti: Eloime, Munigi, Lushagala, Kanyaruchinya, Rusayo e Bulengo, vicino a Goma.

Sulla via del ritorno dalla foresta che circonda Goma, dove un gruppo di donne si è recato per raccogliere legna da ardere, alcune di loro si sono accorte di essere seguite da quattro uomini, armati di machete. Durante la folle corsa per raggiungere quanto prima il campo per sfollati, una di loro è caduta perché inciampata in una pietra. Uno degli uomini l’ha raggiunta seduta istante.

Qualche giorno dopo la donna ha raccontato il terribile episodio agli operatori di MSF a Bulengo, uno dei numerosi campi vicino a Goma, che ospita circa 600.000 persone fuggite dalle zone di conflitto.

“Mi ha detto che se avessi urlato, mi avrebbe ucciso. Mi sono sentita così sporca”, ha raccontato la 35enne vittima agli operatori di MSF. E’ una delle tantissime donne che subiscono aggressioni sessuali quando lasciano i campi dove sono rifugiate per procurarsi cibo o legna da ardere.

Tra il 17 e il 30 aprile la ONG ha preso in carico in tre siti oltre 670 donne – quasi 50 al giorno – dopo aver subito violenze sessuali.

Secondo quanto riporta MSF, più della metà delle vittime è stata aggredita da uomini armati, sottolineando che le cifre sono probabilmente sottostimate.

In Congo-K il numero di stupri di guerra, ampiamente documentati, si è moltiplicato durante la guerra civile combattuta tra il 1996 e il 2003.

Gruppo armato M23 in Congo-K

A causa dei continui combattimenti tra l’esercito congolese e il gruppo armato M23, che prende il nome da un accordo, firmato dal governo del Congo-K e da un’ex milizia filo-tutsi il 23 marzo 2009, centinaia di migliaia di persone sono scappate dalle loro case. Molti fuggitivi hanno cercato rifugio in campi affollati come Bulengo.

La fame spinge le donne ad uscire fuori dal campo in cerca di cibo e legna da vendere, rendendole così vulnerabili ai crimini sessuali, ha spiegato Delice Sezage Tulinabo, operatrice di MSF.

E l’UNICEF ha fatto sapere che nel Nord Kivu le violenze di genere sono aumentate di oltre un terzo nei primi tre mesi del 2023 rispetto al 2022.

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