ESwatini: ucciso avvocato e difensore per i diritti umani mentre il re fustiga gli oppositori al suo regime

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Africa ExPress
Mbabane,22 gennaio 2023

Sabato pomeriggio è stato brutalmente ammazzato a colpi di arma da fuoco Thulani Maseko, avvocato per i diritti umani e influente oppositore a eSwatini (ex Swaziland), l’unica monarchia assoluta nel continente africano.

Thulani Mseko, avvocato e attivista per i diritti umani ammazzato a eSwatini

L’avvocato è stato ucciso da uomini armati non meglio identificati nella sua abitazione a Luhleko, che dista una cinquantina di chilometri dalla capitale Mbabane. La notizia è stata data da Sikelela Dlamini, portavoce dell’opposizione.

Dlamini ha aggiunto che, secondo quanto gli è stato riferito, gli assassini avrebbero sparato dalla finestra, mentre Maseko era all’interno della casa con la sua famiglia.

Il governo ha inviato condoglianze alla famiglia, sottolineando che la morte di Maseko è una “perdita per la nazione”.  Intanto la polizia ha fatto sapere di aver sguinzagliato i propri agenti alla ricerca degli assassini.

Maseko è stato anche il fondatore di MSF, una coalizione di partiti di opposizione, associazioni e chiese. Era un importante avvocato ed editorialista per i diritti umani nel regno e aveva in corso una battaglia giudiziaria con il re Mswati III per la decisione del monarca di rinominare il Paese Eswatini.

Il re ha cambiato il nome da Swaziland in eSwatini nel 2018, in occasione del cinquantesimo anniversario dall’indipendenza dalla Gran Bretagna.

Nel 2014, Maseko e il direttore della rivista The Nation, Bheki Makhubu, sono stati incarcerati per oltraggio alla Corte per aver scritto articoli che criticavano il governo e il sistema giudiziario del Paese.

Poche ore prima della morte di Maseko, il re si è scagliato contro gli attivisti e oppositori al suo regno: “La gente non dovrebbe versare lacrime e lamentarsi dei mercenari che li uccidono. Sono proprio gli oppositori a iniziare le violenze, per poi protestare nuovamente quando lo Stato interviene e li reprime per le loro azioni e incolpano il re Mswati per aver chiamato i mercenari nel regno”.

La scorsa settimana scorsa, Swaziland Solidarity Network (SSN) – un forum su Facebook – ha affermato che il re ha ingaggiato dei mercenari, principalmente afrikaner bianchi provenienti dal vicino Sudafrica, per aiutare le forze di sicurezza di eSwatini per reprimere la crescente opposizione al suo regime. Ovviamente il portavoce del governo, Alpheous Nxumalo, ha negato l’ingaggio dei contractor.

Ma il gruppo per i diritti Freedom Under Law, che opera in tutta l’Africa meridionale, ha puntato il dito contro il governo per la morte dell’attivista.

L’ambasciata di Washington a Mbabane ha scritto in un comunicato di essere molto colpita dalla morte dell’avvocato e difensore dei diritti umani e ha presentato le condoglianze alla famiglia, agli amici e agli ammiratori di  Maseko in tutto il mondo. Il messaggio della rappresentanza USA nel regno termina con queste parole: “eSwatini e il mondo hanno perso una voce autorevole per la non violenza e i diritti umani”.

Re Mswati III dello Swaziland

Il re, nominato ufficialmente principe ereditario nel settembre 1983 è stato incoronato sovrano dello Swaziland il 25 aprile del 1986, all’età di 18 anni. Fino alla sua maggiore età le funzioni regali sono state assunte dalla regina madre.

In quanto monarca assoluto, governa solamente con decreti legge e non di rado viene criticato per il suo stile di vita sfarzoso, pur sapendo che gran parte della popolazione vive in miseria.

ESwatini conta solamente un milione e sessanta mila abitanti. Il reddito annuo pro capite supera di poco i tremila dollari. Un Paese povero, che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo. L’aspettativa di vita è inferiore ai 58 anni.

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