Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
7 dicembre 2022
Aiuti militari a Mauritania e Mozambico nell’ambito dello Strumento europeo per la pace (EPF). Lo ha deciso lo scorso 1° dicembre il Consiglio Europeo con cinque misure di assistenza. Gli altri tre Paesi che godono dell’assistenza EPF del Consiglio non sono africani: Bosnia-Erzegovina, Georgia e Libano.
L’esercito mauritano
Per la Mauritania offre assistenza alle Forze armate (FARIM) di quella Repubblica islamica per un valore di 12 milioni di euro. Questi fondi sono per rafforzare la FARIM e rispondere meglio alle minacce alla sicurezza che sta affrontando la Mauritania sul territorio e nella Regione.
Il Consiglio UE intende migliorare le capacità militari di due battaglioni FARIM pre-selezionati. La formazione serve a “migliorare le capacità mediche in situ del FARIM al confine con Mali, Sahara occidentale e Algeria. Vengono fornite imbarcazioni leggere, dispositivi di protezione individuale e attrezzature mediche”. L’Unione Europea è presente in Mali dal 2013.
Ruandesi in Mozambico
L’aiuto che viene offerto al Mozambico è definito “Supporto al dispiegamento della Rwanda Defence Force” nell’ex colonia portoghese oppressa dal terrorismo islamista a Cabo Delgado. Il valore dell’assistenza è di 20 milioni di euro e intende sostenere la continuazione dell’intervento dei militari delle Forze armate del Ruanda (RDF). I soldati ruandesi sono presenti nel nord del Mozambico da giugno 2021 su richiesta del presidente mozambicano, Filipe Nyusi, con mille uomini e donne. Il loro numero, nelle prossime settimane, aumenterà fino a 2.500 militari. I 20 milioni dell’Unione Europea si aggiungono agli 89 milioni di euro per assistere le Forze armate mozambicane (FADM) nella missione di addestramento UE (EUTM) e a 15 milioni in appoggio alla Missione SADC in Mozambico (SAMIM)
Paura per le fake news
Intanto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta circolando una pericolosa fake news. Riguarda i 20 milioni stanziati dall’UE per supportare le truppe del Ruanda in Mozambico. Fonti di Africa ExPress ci dicono che l’opinione pubblica congolese è preoccupata perché l’Unione Europea ha deciso di finanziare l’esercito ruandese. Uno scenario che evoca fantasmi del passato con la guerra del 1996.
Un volantino mostra una donna che rappresenta la RDC con lacrime di sangue. Una mano USA e UE le tappa la bocca mentre un’altra mano, con bandiera del Ruanda, ha tre dita a forma di pistola sulla tempia. Un malinteso da chiarire prima possibile visto che fondi del Consiglio UE sono destinati esclusivamente al proseguimento della missione militare ruandese a Cabo Delgado.
Aggiornamento del 7 dicembre 2022 alle 19.13
Il disegno pubblicato nell’articolo ci è stato inviato da una attendibile fonte della Repubblica Democratica del Congo (Congo-K). Un nostro lettore, attivista congolese, ha segnalato ad Africa ExPress che il disegno sta circolando in Congo-K da almeno un anno quindi non è attinente al finanziamento UE di 20 milioni di euro per l’intervento militare ruandese a Cabo Delgado. In un messaggio vocale il lettore dice che “il Ruanda sta massacrando la gente in Congo con il silenzio di opinione pubblica, media e giornalisti”. Africa ExPress non ha notizia di questi massacri da parte del Ruanda. Notizie di massacri da parte delle milizie ne abbiamo eccome e ne abbiamo scritto. Chiediamo a chi ha informazioni documentate sui massacri ruandesi di inviarcele. Chiediamo anche informazioni documentate che riguardano i finanziamenti dell’Unione Europea al Ruanda sugli interventi militari in Congo-K. Saremo ben lieti di pubblicare suddetto materiale.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin
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