Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantini Muscau
25 aprile 2022
Un terremoto giudiziario a sfondo sessuale scuote i vertici del calcio del Gabon.
E’ finito in carcere, a Libreville, la notte di giovedì 21 aprile, Pierre-Alain Mounguengui, 64 anni: ex arbitro internazionale, è il presidente della Fegafoot, la federazione calcistica gabonese.
Appena sette giorni prima, il 14 aprile, Mounguengui era stato riconfermato per la terza volta a capo dell’organismo che governa il mondo del pallone nella piccola repubblica che si affaccia sul Golfo di Guinea. Piccola geograficamente, ma con alcuni giganti calcistici internazionali quali Emerick Aubameyang, Lemina, Kanga.
Mounguengui è accusato di aver coperto presunti abusi sessuali compiuti su un centinaio di giovanissimi calciatori da Patrick Assoumou Eyi, noto come Capello, allenatore della nazionale Under17 fino al 2017, e spedito al fresco il 20 dicembre.
Il suo arresto non è un fulmine a ciel sereno. L’inchiesta su questo clamoroso scandalo di pedofilia (ne abbiamo parlato anche qui su Africa ExPress) è, infatti, venuta alla luce dopo le rivelazioni pubblicate, il 16 dicembre scorso, dal giornalista investigativo francese Romain Molina, sul quotidiano britannico The Guardian.
Dopo Capello (così soprannominato in onore del nostro Fabio nazionale), in gennaio era finito in prigione Serge Mombo, ex arbitro, ex poliziotto ed ex presidente della Lega calcistica dell’Estuario, nella provincia di Libreville.
L’indagine è quindi salita a un piano più alto: nel pomeriggio di giovedì il patron del calcio gabonese è stato convocato nel pomeriggio di giovedì negli uffici della Direzione generale delle contro-ingerenze e della sicurezza militare (DGCISM). E poi, al termine dell’interrogatorio da parte degli agenti della Polizia Nazionale (OPJ)b l’arresto.
Ad accusarlo, in particolare, l’ex calciatore Parfait Justè Nguema Ndong, 50 anni, già difensore della nazionale. Ndong, divenuto poi dirigente calcistico, a suo dire, avrebbe segnalato al presidente e a Mombo le decennali molestie sessuale perpetrate nell’ambito giovanile, ma per questo sarebbe stato mandato via.
Non inatteso, dunque, l’arresto, sia pure provvisorio, del boss gabonese.
D’altra parte il sito LALIBREVILLE.com aveva scritto appena pochi giorni prima (il 18 aprile): “Nonostante gli scandali a ripetizione che hanno macchiato il secondo mandato di Pierre-Alain Mounguengui, come la non tracciabilità di 750 milioni di franchi CFA versati dalla Fifa a sostegno del calcio professionistico durante il periodo del Covid -19 (col campionato fermo…) e la rivelazione di oltre centinaia di vittime della pedofilia , questo ex arbitro è stato rieletto alla testa della Federazione gabonese del football. Col rischio di far precipitare il calcio gabonese in una crisi di una ampiezza inedita”. E inaudita. Profondissima. E diffusa, se Pierre Alain è presidente della Fegafoot dal 2014.
Secondo i suoi sostenitori, Mounguengui è vittima di una persecuzione politica da parte di chi si opponeva al terzo mandato presidenziale. D’altra parte, alla vigilia della terza rielezione l’ex arbitro aveva snocciolato i suoi successi ottenuti durante il suo secondo mandato: sviluppo di centri tecnici, organizzazione di tornei giovanili nelle province e di un torneo femminile, formazione di arbitri…
Ma soprattutto sul piano internazionale ha rivendicato gli accordi di partenariato con un nuovo sponsor mondiale, con l’Arabia Saudita, il Marocco, il Qatar. E soprattutto la qualificazione della nazionale calcistica per la Coppa d’Africa delle nazioni nel 2021, l’avanzamento delle Pantere del Gabon nella classifica della Federazione internazionale di calcio (Fifa) portandola al 18 posto in Africa e al 132 a livello mondiale, mentre tre anni prima la squadra neppure compariva nel ranking mondiale…
Basterà a tutto questo a far dimenticare uno scandalo che – secondo le accuse – durava da 30 anni? E che aveva fatto scendere in campo perfino il presidente della repubblica, Ali Bongo Ondimba, che aveva ufficialmente dato incarico al ministro della Giustizia di “aprire un’inchiesta sulla comunità calcistica nazionale per abusi sessuali compiuti su bambini, ragazzi e ragazze?”.
Inutile sottolineare, però, che nel ricco e colorato sito della Federazione (FEGAFOOT.GA) non si fa il minimo cenno “all’incidente giudiziario” che sta coinvolgendo il presidente nazionale e altri membri dell’organizzazione
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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