Speciale per Africa ExPress
Antonio Mazzeo
13 settembre 2020
Si rafforza la cooperazione tra le forze armate di Italia e Qatar e diventa sempre più concreta la possibilità di trasferire all’emirato i nuovi sistemi di guerra prodotti dalle industrie italiane.
Dal 6 al 10 settembre una delegazione guidata dal Comandante delle Forze Terrestri del Qatar, generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin, è stata ricevuta dai vertici dell’Esercito italiano per sottoscrivere importanti accordi di partenariato militare. Alla presenza del Capo di Stato Maggiore, generale Salvatore Farina, è stato siglato in particolare un Technical Arrangement tra il Ministero della Difesa della Repubblica Italiana e il Ministero della Difesa dello Stato del Qatar, concernente la “cooperazione nei settori dell’istruzione e dell’addestramento”.
Questo accordo, promosso durante l’incontro tra i responsabili dei due eserciti nazionali tenutosi a Doha il 7 e l’8 maggio 2019, prevede la conduzione sul territorio qatariota di una serie di attività formative e addestrative “volte a sviluppare capacità di combattimento di fanteria, artiglieria e cavalleria a favore delle Qatari Emiri Land Forces”. Nello specifico il Technical Arrangement stabilisce norme generali sulla formazione del personale militare nei settori legale, finanziario, logistico, amministrativo e di sicurezza.
Nel corso dell’incontro tra il generale Al-Khayarin e il generale Farina, lo staff dello Stato Maggiore dell’Esercito ha esposto le linee guida organizzative e di modernizzazione dei mezzi e dei sistemi bellici che le forze armate italiane prevedono di adottare entro il 2030.
La delegazione delle Forze Terrestri del Qatar si è anche recata presso diversi Enti e Reparti dell’Esercito Italiano. In particolare essa è stata ospite presso il Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia (Latina), dove ha assistito a un briefing informativo sulle capacità del nuovo Centro di Eccellenza Counter Mini/Micro Aeromobili a Pilotaggio Remoto e a una dimostrazione dei sistemi d’arma in dotazione alla unità specializzate nelle attività contro-aerei e anti-droni.
Il generale Al-Khayarin e i suoi accompagnatori si sono recati nel Salento, presso il poligono di Torre Veneri, dove la Scuola di Cavalleria e la Brigata meccanizzata “Pinerolo” stanno svolgendo in questi giorni complesse esercitazioni a fuoco con tanto di sperimentazione delle nuove piattaforme tecnologiche in uso alle unità terrestri. “In favore della delegazione straniera, il generale di Brigata Claudio Dei, Comandante della Scuola di Cavalleria, ha tenuto un briefing presso il Centro Addestramento Tattico di 2° livello, illustrando le principali innovazioni che caratterizzano il nuovo sistema d’arma Blindo Centauro 2, come ad esempio la bocca da fuoco cal. 120 mm, la mitragliatrice MG42/59 cal. 7,62 mm e il Sistema Hitrole cal. 7,62”, riporta una nota dello Stato Maggiore.
Nel poligono di Torre Veneri la delegazione qatarina ha potuto prendere conoscenza pure delle capacità belliche del Veicolo Tattico Leggero Multiruolo “VTLM 2 NEC”, del Veicolo Blindato Medio “VBM Freccia” e del nuovo Veicolo Tattico Medio Multiruolo “Orso”, per il trasporto militare. Sotto osservazione anche gli obici leggeri, la guerra elettronica, il supporto logistico e l’assistenza sanitaria.
Il Comando della Brigata “Pinerolo” ha presentato infine il Posto di Comando Digitalizzato realizzato nell’ambito del cosiddetto Progetto 4.9 di Forza NEC (Network Enabled Capability) per accrescere la proiettabilità, mobilità e interoperabilità dei mezzi tattici terrestri, nonché il kit del sistema d’arma integrato Soldato Sicuro che permette di incrementare in tutti gli scenari di combattimento le capacità di sopravvivenza, comando e controllo, mobilità e letalità delle forze d’élite dell’Esercito.
“Grazie all’utilizzo dei sistemi di comunicazione dei posti comando schierati a Torre Veneri, il generale Al-Khayarin ha potuto apprezzare la condotta di manovre tattiche svolte dalle unità esercitate della Brigata Pinerolo, in un ambiente completamente digitalizzato”, spiega lo Stato Maggiore italiano. “La dimostrazione gli ha consentito di apprezzare i vantaggi discendenti dall’esecuzione della funzione di Comando e Controllo (C2) in ambiente digitale”.
La missione in Italia delle delegazione del Qatar è proseguita all’ippodromo militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio”, nel quartiere Tor di Quinto a Roma, dove è stato messo in scena il carosello storico del Gruppo Squadroni a Cavallo dell’8° Reggimento Lancieri di Montebello e nella città militare della Cecchignola, dove è stato visitato il Centro di Eccellenza Counter IED per la lotta agli ordigni esplosivi improvvisati e il neocostituito Reparto Sicurezza Cibernetica dell’Esercito.
Nell’ambito delle sempre più strette relazioni tra le forze armate di terra di Italia e Qatar, dal 1° settembre al 27 ottobre 2019 si era tenuta una maxi-esercitazione presso il poligono desertico di Al Ghalail, a sud della capitale Doha, cui avevano partecipato 800 militari dell’Esercito e un centinaio di mezzi pesanti tra carri armati, blindati e cannoni. I war games, nome in codice NASR 19, hanno rappresentato per il ministero della Difesa “il più importante rischieramento di forze terrestri da combattimento italiane in Medio Oriente dal ritiro del contingente Antica Babilonia schierato in Iraq tra il 2003 e il 2006”, nonché la ghiotta occasione per testare dal vivo la potenza di fuoco dei propri sistemi di guerra.
“Le compagini di fanteria pesante della Brigata Garibaldi hanno impiegato cingolati VCC 80 Dardo, carri armati C1 Ariete, VBM Freccia, mortai da 120 mm e da 81 mm, VTLM Lince, sistemi contro carro Milan e Spike, obici FH70, lanciatori G-MLRS, semoventi PZH 2000, artiglierie di ultima generazione con possibilità d’impiego di munizionamento a guida GPS e a lunga gittata, ecc…”, riportò l’ufficio stampa dell’Esercito. Durante NASR 19 furono pure sperimentati per la prima volta in un campo di battaglia i proiettili per cannoni tipo “Vulcano” da 155 mm con gittate elevatissime (sino a 100 km di distanza), progettati e realizzati negli stabilimenti Oto Melara-Leonardo di La Spezia. Un’esercitazione a mo’ di fiera strumenti di guerra, quella in Qatar, che l’accordo firmato a Roma un paio di giorni fa consentirà di replicare presto per la gioia dei mercanti di morte di casa nostra.
Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com
Dossier Silvia/”Italiani brava gente”, gli affari d’oro della nostra industria bellica in Qatar