Africa ExPress
20 luglio 2020
Ci risiamo. A largo delle coste del Benin, nel Golfo di Guinea, è stata attaccata nuovamente una nave dai pirati e 13 dei 19 uomini dell’equipaggio, russi e ucraini, sono stati sequestrati dai criminali del mare.
La MV Curacao Trader (numero IMO 9340908),una petroliera a doppio scafo, battente bandiera liberiana, era partita da Lomé, Togo, quando è stata assalita dai malviventi a ben 350 chilometri al largo delle coste del Benin. La nave si trova attualmente nel porto di Cotonou, la città più popolosa della ex colonia francese, nella parte sud-orientale del Paese, tra l’Oceano Atlantico e il lago Nokoué.
L’armatore, la Alison Management Corp. con sede a Kifisia, a pochi passi da Atene, Grecia, ha fatto sapere che una nave refeer (cargo frigorifero) è stata inviata immediatamente sul punto del sequestro, per assistere l’equipaggio ancora sul natante. La compagnia ha inoltre specificato che metterà in campo tutti mezzi possibili pur di liberare i marinai.
L’abbordaggio di questo fine settimana è l’incidente più grave verificatosi quest’anno. E’ la prima volta che i pirati attaccano una nave a una tale distanza dalle coste. Secondo gli esperti ciò sta a indicare che questi criminali dispongono ora di nuovi mezzi operativi per i loro interventi di pirateria.
Sequestri a scopo di estorsione sono diventati una piaga nel Golfo di Guinea. I pirati, sono estremamente ben equipaggiati, armati fino ai denti e rinomati per la loro aggressività e brutalità.
Dall’inizio dell’anno sono stati sequestrati almeno 80 marinai a largo della Nigeria, Benin e Gabon. E secondo il direttore dell’Ufficio Marittimo Internazionale (BMI), il 90 per cento dei rapimenti in mare avviene nel Golfo di Guinea, ritenuto ormai il tratto di mare più pericoloso al mondo. Gli sfortunati marinai rischiano di restare nelle mani dei loro aguzzini anche diverse settimane, fino al pagamento del riscatto da parte dell’armatore.
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