Speciale Per Africa Express
Franco Nofori
26 luglio 2019
Roberto Ciavolella, l’ex promoter finanziario, indagato dalla Procura di Latina, per truffa e frode ai danni dello Stato, è ora oggetto di un’altra denuncia (questa volta per bigamia), presentata dalla sua legittima consorte, causa il successivo matrimonio da lui contratto in Kenya con Mariangela (Alias Tiziana) Beltrame con cui gestisce il popolare bar-ristorante Karen Blixen nella cittadina costiera di Malindi ed è con lui indagata per gli stessi reati di frode. Lo riferiscono le edizioni del Messaggero e di Latina Oggi dei giorni scorsi, secondo cui quest’ultima denuncia, includerebbe anche il reato di abbandono di minori, perché i due figli, frutto della precedente unione, sarebbero stati lasciati in Italia, privi di sostegno finanziario.
Roberto Ciavolella e la sua co-indagata Mariangela Beltrame, sono scomparsi da Latina nel 2013, dopo aver messo a segno – secondo l’accusa – una serie di truffe ai danni d’ignari investitori: questi versavano nelle mani di Ciavolella somme che lui avrebbe dovuto far gestire dalla banca per cui operava, ma che, stando alle imputazioni degli inquirenti, tratteneva a proprio beneficio. L’ammontare totale di queste truffe è ancora in fase di accertamento, ma è già stimato in cifre a sei zeri, mentre la frode ai danni dello Stato, risulterebbe intorno ai due milioni e trecentomila euro. A seguito di tali comportamenti, la Consob ha radiato Ciavolella dall’Album dei Promotori Finanziari, ma il procedimento nei suoi confronti non è ancora approdato alla prima udienza, causa l’irreperibilità dell’indagato che si protrae ormai da sei anni. L’ultimo rinvio, ha aggiornato il procedimento e la comparizione in aula degli indagati, al 6 giugno 2020.
Molto improbabile che i due si presentino, visto che in Kenya hanno trovato un lido compiacente che ha finora potuto metterli al sicuro delle proprie (finora ancora presunte) malefatte. Non sarebbero del resto i primi ad aver goduto di questa “protezione” che la terra d’Africa dispensa a chiunque possa permettersela a suon di soldoni. Ma mentre il Kenya può considerarsi estraneo alle frodi commesse in Italia, la nuova imputazione di bigamia, lo vede, invece, direttamente interessato, poiché il secondo matrimonio – sempre che sia stato compiuto attraverso le preposte autorità distrettuali – è avvenuto in Kenya e per poterlo celebrare, Ciavolella ha dovuto dichiarare il falso, sostenendo di essere libero da precedenti vincoli coniugali.
E’ utile non confondere le varie modalità di matrimonio presenti in Kenya, alcune delle quali consentono, sì, la bigamia, ma solo in forza di riti tribali che, pur producendo obblighi riconosciuti anche dalla legge, non sono assimilabili al matrimonio civile che si basa, come il nostro, sulla monogamia.
“Benché ancora legittimamente coniugato, contraeva matrimonio con un’altra donna”, recita il capo d’imputazione a carico di Roberto Ciavolella, prodotto dal procuratore Giuseppe Cairo, a seguito della denuncia della prima moglie. Tuttavia, sia Roberto Ciavolella, sia Mariangela-Tiziana Beltrame, sembrano non preoccuparsi troppo dei procedimenti in corso presso la loro città d’origine. I loro affari, ora, li hanno in Kenya e benché alcuni di questi “affari” avrebbero prodotto, anche lì, alcune liti giudiziarie, i due malindo-latinesi, mostrano di aver saputo mettere a frutto i “proventi” ricavati dalle loro (ancora presunte) frodi italiche. Il Bar-Ristorante-Pizzeria, Karen Blixen, resta il punto di ritrovo più frequentato e prestigioso del centro turistico keniano. Alcuni mesi fa, la sua improvvisa chiusura, aveva fatto circolare voci che parlavano di un dissesto, ma si trattava semplicemente di lavori di rinnovamento e ora il Karen Blixen è risorto più attivo e più bello di prima.
Un esempio, questo, che conferma l’allettante opportunità offerta dal Kenya a potenziali investitori che vogliono riciclare ai Tropici proventi quantomeno discutibili. Gli accertamenti sulle truffe in Italia, sono tuttora in svolgimento da parte della Guardia di Finanza di Latina, condotta dal suo comandante provinciale, Michele Bosco. Prima di pubblicare quest’articolo, abbiamo contattato Roberto Ciavolella, per offrirgli la possibilità di esprimere il suo punto di vista circa la denuncia in oggetto, ma non abbiamo ricevuto risposta. Naturalmente siamo sempre disponibili a recepire le sue spiegazioni.
Franco Nofori
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