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Cornelia I. Toelgyes
11 febbraio 2014
E’ nuovamente allarme terrorismo nel Mali. Un gruppo affiliato ad Al-Qaeda ha rivendicato il sequestro di cinque persone, tutte di nazionalità maliana, nel nord del Mali. Si tratta di quattro operatori della Croce Rossa Internazionale e di un assistente veterinario. “Abbiamo perso il contatto con la loro vettura sabato; stavano tornando da Kidal e erano diretti verso la nostra base a Goa – ha raccontato Christian Luedi, capo della delegazione dell’organizzazione nell’ex colonia francese, aggiungendo -: lancio un appello affinché i nostri collaboratori vengano trattati con il massimo rispetto” .
In una nota, l’agenzia di stampa France Presse ha comunicato: “Le cinque persone sequestrate sono nelle mani di un gruppo di Al-Qeada, sono vive e in buona salute”.
Il rapimento è stato rivendicato dal MUJAO (Mouvement pour l’unicité et le jihad en Afrique de l’Ouest), il gruppo aveva occupato il nord del Mali nel 2012, fino all’intervento delle truppe francesi che l’hanno cacciato dalle città, almeno in parte.
Il Mali è piombato nel totale caos nel 2012, dopo un colpo di stato militare nella capitale Bamako, nel sud del paese. Ribelli Tuareg e gruppi di Al-Qaeda si erano impossessati delle regioni settentrionali e erano scese verso il mezzogiorno. Nel gennaio del 2013 le truppe francesi erano intervenute, bloccando l’avanzata e respingendo gli insorti.
Nel luglio dello scorso anno, da quando cioè la missione di pace dell’ONU ha preso il comando delle operazioni, Parigi ha ridotto le sue truppe, supportate anche da truppe africane, da 5000 a 1000 uomini.
Le Nazioni Unite hanno svolto un ruolo chiave durante le elezioni presidenziali dello scorso anno, quando l’ex-primo ministro, Ibrahim Boubacar, è stato eletto presidente.
Cornelia I. Toelgyes
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