Speciale per Africa Express
Franco Nofori
Torino, 12 marzo 2019
Nel luglio scorso, Africa Express pubblicò un’intervista rilasciata da Luciano Orlandi, un imprenditore novarese, che accusava il console onorario di Malindi, Ivan Del Prete, di truffa e appropriazione indebita ai suoi danni. Prima di pubblicare l’articolo (riportato qui in fondo) e vista la gravità delle imputazioni che conteneva, consultammo Del Prete, offrendogli la possibilità di fornire le sue argomentazioni, che avremmo pubblicato insieme al testo dell’intervista. Questi chiese un paio di giorni per pensarci, ma dopo oltre una settimana di vana attesa, decidemmo di pubblicare, pur inserendo nel testo, la nostra disponibilità ad accolgiere l’eventuale smentita, che il Del Prete avesse voluto inviarci.
Invece, poco tempo dopo la pubblicazione, si scoprì che Del Prete, alle accuse di Orlandi, aveva reagito depositando una querela per diffamazione a mezzo stampa, non presso la magistratura del Kenya, ma presso la procura di Busto Arsizio, sotto la quale cade, per competenza territoriale, la sede dell’azienda di Galliate (Novara) dove erano stati definiti gli accordi tra le parti in causa. Se il tribunale italiano ha competenza per accogliere la querela di Del Prete – deve aver pensato Luciano Orlandi – perché non dovrebbe averla per occuparsi anche della frode che lui lamenta?
Deluso dalla magistratura del Kenya, cui si era a suo tempo rivolto; vessato da continue richieste di denaro da parte dell’avvocato locale che lo rappresentava e sconcertato dal fatto che il fascicolo del procedimento, fosse scomparso o languisse chissà dove, ecco che l’imprenditore piemontese sporge denuncia, per truffa e appropriazione indebita contro il Del Prete, presso la stessa procura italiana, scelta dall’avversario, nella speranza che sia più seria e solerte di quella keniana, afflitta da cronica inefficienza e corruzione.
C’è ora da augurarsi che la vicenda trovi finalmente una conclusione e che le responsabilità alla base di questa controversia, vengano correttamente accertate. Le liti tra italiani, in Kenya (soprattutto sulla costa) sono frequenti e penose. Ingrassano gli avvocati locali e gettano discredito sull’intera comunità agli occhi della popolazione e delle autorità locali. Nel caso specifico, poi, risulta coinvolta la figura di un Console italiano che, pur se solo onorario, resta comunque il primario riferimento per tutti i connazionali che vivono a Malindi e sono l’immagine del nostro Paese in Kenya.
Franco Nofori
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Un imprenditore piemontese accusa: “Il console onorario di Malindi mi ha derubato”