Kenya: esplode una diga a Nakuru, bilancio provvisorio almeno 30 morti

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Alcuni volontari trasportano i feriti presso i centri di assistenza medica

francoDal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 10 maggio 2018

Ennesima e tragica sciagura causata dalle insistenti precipitazioni in Kenya. La diga “Patel” in località Subukia, nella contea di Nakuru, è letteralmente esplosa questa mattina, prima ancora che spuntasse l’alba sotto la violenta pressione di un’incontenibile massa d’acqua che si è di colpo riversata a valle dove ha creato un’apocalittica distruzione ai danni di circa cinquecento famiglie, lasciando all’addiaccio oltre 2 mila 500 persone.

Alcuni volontari trasportano i feriti presso i centri di assistenza medica
Alcuni volontari trasportano i feriti presso i centri di assistenza medica

Le prime notizie del disastro, parlavano di cinque morti, ma nei minuti successivi, la cifra è via via cresciuta fino ad attestarsi su una trentina, ma si teme che il triste bilancio non sia ancora definitivo. Finora i soccorritori, tra i quali è anche intervenuta la Croce Rossa, sono riusciti a recuperare trentanove persone, ma quelle che ancora mancano all’appello sono almeno una cinquantina.

La mega diga “Patel” si trova in località Solai, all’interno della grande tenuta agricola di Mansukul Patel che le ha dato il nome. Solo in Kenya – ma il maltempo riguarda anche molte altre parti dell’Africa, soprattutto nelle regioni orientali – si contano oggi un totale di quasi 300 mila sfollati che non hanno più né casa né occupazione.

La diga Patel durante l'esondazione
La diga Patel durante l’esondazione

A questo si aggiungono migliaia di feriti che hanno bisogno d’immediata assistenza medica. Una sfida davvero eccezionale per il governo Kenyatta che si trova ad affrontarla con mezzi scarsi e inadeguati, mentre i soccorsi esterni sono pesantemente ostacolati dall’impraticabilità delle strade dove sono costretti a operare nel fango, mentre i mezzi si impantano spesso e sempre sotto imponenti e inarrestabili rovesci di pioggia.

Franco Nofori
franco.kronos1@gmail.com
@Franco.Kronos1

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