Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 17 giugno 2017
Ancora una volta Davide ha vinto contro Golia: la Corte africana per diritti umani dei popoli ha stabilito che il governo kenyota ha ripetutamente violato i diritti della popolazione Ogiek sfrattandoli continuamente dalle loro terre ancestrali.
Del caso della minoranza Ogiek se ne è occupata abbondantemente Survival international denunciando i continui abusi contro la popolazione e la distruzione dei villaggi nella Mau Forest, nell’area centrale del Paese, 200 km a nord ovest della capitale Nairobi. Per l’occasione ha anche lanciato una campagna invitando gli utenti del sito web a scrivere una lettera per i diritti degli Ogiek a Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya.
Otto anni fa, l’Ogiek Peoples Development Program (OPDP), il Centro per lo Sviluppo dei Diritti delle Minoranze (CEMIRIDE) e il Gruppo Internazionale per i Diritti delle Minoranze, hanno sollevato il caso. Nel 2012 hanno portato in tribunale il governo del Kenya per la violazione del loro diritto alla vita, alle risorse naturali, alla cultura,alla religione, alla proprietà, allo sviluppo e alla non-discriminazione.
Il tribunale, lo scorso 26 maggio ha emesso una sentenza tassativa: ha accusato il Kenya di aver violato sette articoli della Carta Africana è ha ordinato al governo di rimediare prendendo tutte le misure utili al caso.
È una vittoria importantissima per le popolazioni Ogiek perché conferma il loro diritto di vivere nelle terre ancestrali. Ma è anche un precedente per altre minoranze che vivono in Kenya come i Sengwer e gli Endorois e in altri Paesi del continente africano.
La Corte, infatti, enuncia: “la sentenza implica che qualunque politica e azione di conservazione o di sviluppo che i Paesi intendano perseguire non deve venire a scapito dei diritti e della stessa esistenza di gruppi minoritari o popolazioni/comunità indigene come gli Ogiek”.
Gli Ogiek sono un popolo di cacciatori/raccoglitori conosciuti come protettori delle api. Sono famosi come apicultori che vivono allevando questi insetti in arnie tradizionali con sistemi tradizionali. Sono circa 20 mila persone che da diversi secoli abitano in modo sostenibile la Mau Forest, la più grande foresta montana indigena dell’Africa orientale.
Il governo kenyota, con la scusa della conservazione dell’ambiente, li ha continuamente sottoposti a sgomberi forzati distruggendo le loro case. Ora che la Corte Africana ha emesso la sua sentenza vediamo se verrà rispettata dati i grandi interessi che riguardano la vendita del legname delle foreste degli Ogiek.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
@sand_pin