DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
Olga Piscitelli
Marrakech, 11 ottobre 2013
È stato rinviato al 22 novembre il processo ai tre ragazzini di Nador, nel Nord del Marocco, accusati di oltraggio alla morale pubblica per aver postato la foto di un bacio su facebook. La coppia di adolescenti e il loro amico si sono presentati davanti al giudice dei minori, venerdì 11 novembre, ma l’udienza è stata immediatamente aggiornata, ha spiegato il presidente del tribunale di Rabat, “per consentire ai magistrati di fare un’inchiesta sulla situazione sociale dei tre adolescenti”.
Arrestati il 3 ottobre, i ragazzi sono stati prima rinchiusi in un centro di protezione per i minori, e solo lunedì scorso sono tornati a casa, dalle rispettive famiglie.
Sono accusati di oltraggio alla morale pubblica secondo l’articolo 484 del codice penale; rischiano fino a due anni di reclusione.
Semplice quanto incredibile la sequenza degli avvenimenti: a fine settembre, rientrati a scuola dopo l’estate, la coppia di ragazzini si lascia andare a effusioni fuori dall’istituto di Nador, il loro liceo. Ci scappa anche un bacio.
Un compagno di scuola riprende la scena col telefonino e mette gli scatti su facebook. È il presidente di un’associazione di ispirazione religiosa che solleva il caso, depositando una denuncia alla polizia. La stampa locale fa rimbalzare la notizia e i tre finiscono agli arresti.
Immediata la reazione di organizzazioni non governative, di associazioni che si occupano di diritti umani e, soprattutto della Rete. Centinaia di ragazzi in questi giorni hanno postato foto di baci suoi loro profili social, l’hashtag #freeboussa (bacio libero) è in cima alle discussioni di Twitter in Marocco, una pagina su Facebook ha raccolto quasi 12 mila like.
In tutto il Paese si sono svolti kiss-in pacifici e anche in Francia, a Parigi, dove un gruppo di manifestanti si è riunito sotto l’ambasciata marocchina per qualche ora, scambiandosi baci.
Olga Piscitelli
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