Non hanno i certificati sanitari: l’Angola distruggerà 11 milioni di uova importate

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Africa ExPress
Luanda, 11 agosto 2015

La polizia angolana è stata incaricata dal ministro dell’Agricoltura di distruggere 11 milioni di uova entrate illegalmente nel Paese. Secondo le autorità le uova non hanno i certificati sanitari necessari. Il ministro dell’Agricoltura, Alfonso Pedro Canga, non ha spiegato quando siano state importate. Ha specificato solo che sono state sequestrate nel porto di Luanda, la capitale dell’ex colonia portoghese.

Qualche giorno fa il governativo Jornal de Angola ha raccontato che la polizia ha sequestrato 26 container lunghi ognuno 12 metri, carichi di uova.

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Nel gennaio scorso il governo angolano ha cominciato una campagna martellante per incrementare il consumo di generi, soprattutto alimentari, prodotti localmente.  Sarebbe una buona politica, che però spesso in Africa serve a nascondere interessi inconfessabili. C’è da scommettere che qualche ministro possiede fattorie e fabbriche per la lavorazione di prodotti alimentari o di bevande.

E’ già successo anni addietro in Kenya quando fu promulgata la legge che rendeva obbligatorie le cinture di sicurezza per le automobili. Si scoprì che il ministro dei Trasporti ne aveva importati due container, pronti a essere immessi sul mercato. Cose che accadono non solo in Africa. Come non ricordare la legge italiana che introduceva il digitale terrestre per le trasmissioni televisive? Voluta da Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, giovò a Paolo Berlusconi il fratello, che aveva praticamente il monopolio della vendita dei decoder.

Il ministro Canga, parlando alla fiera dell’agricoltura di Lubango, annunciando la volontà di distruggere gli 11 milioni di uova, ha anche ricordato che la produzione è aumentata proprio per soddisfare la domanda interna. “La porteremo – ha promesso – dai 25 milioni mensili attuali a 35, 40 milioni”. Bel colpo per un Paese che ha una popolazione di poco meno di 25 milioni.

Africa ExPress

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