Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
12 aprile 2025
Dall’inizio dell’anno in Mauritania sono presenti una ventina di militari della Repubblica Ceca. Il loro compito è formare le truppe di Nouackchot. I programmi della NATO, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti prevedono infatti un rafforzamento della capacità militari dell’ex colonia francese per lottare contro il terrorismo nel Sahara.

In passato i militari cechi erano presenti anche in Mali, insieme a altre forze speciali europee, tra queste anche quelle italiane, nell’ambito della Task Force Takuba, lanciata da Emmanuel Macron nel 2020. Takuba ha poi cessato le operazioni in Mali alla fine di giugno 2022, dopo che la giunta militare di transizione di Bamako ha rafforzato i legami con Mosca e con l’arrivo dei mercenari russi di Wagner, oggi Africa Corps, e cacciato gli occidentali.
Una prima unità militare del Paese saheliano ha già terminato il corso di addestramento. L’obiettivo principale della formazione delle truppe della ex colonia francese è di poter far fronte alla penetrazione dei terroristi del Sahel e di altre bande criminali dedite al traffico di esseri umani, armi, droga e quant’altro, ha spiegato il comandante ceco incaricato della formazione e dello svolgimento dei corsi.
Missione approvata da Parlamento
A fine novembre 2024 il Parlamento ceco ha approvato la missione in Mauritania che prevede la presenza di un massimo di 30 soldati delle forze speciali fino alla fine del 2026, nell’ambito di un programma della NATO per l’addestramento dell’esercito mauritano.

E proprio all’inizio della settimana il presidente ceco, Petr Pavel, è approdato a Nouakchott insieme a una folta delegazione di imprenditori. Al suo arrivo Pavel ha sottolineato che la Mauritania è uno dei Paesi più stabili di tutta la regione.
Visita storica
Pavel ha poi evidenziato che la Repubblica Ceca è pronta a aprire dialoghi nell’ambito commerciale e altro, visto che la ex colonia francese è ricca di metalli rari e recentemente è stato scoperto anche un giacimento di gas naturale. Ovviamente tutto ciò fa gola agli imprenditori di Praga; non è quindi stato difficile avviare una partnership di cooperazione. Finora mai nessun politico ceco (e nemmeno dell’allora Cecoslovacchia) aveva mai messo piede fino ad oggi nel Paese.
Il capo di Stato ceco ha fortemente criticato la presenza dei mercenari dell’Africa Corps (ex Wagner) nel Sahel. Secondo Pavel i soldati di ventura russi, invece di combattere il terrorismo, avrebbero solo contribuito ad aumentare l’instabilità nella regione.
Prima di partire alla volta del Ghana, altro nuovo Paese amico della Repubblica Ceca, Pavel ha anche incontrato il suo omologo, Mohamed Ould Cheikh Ghazouani.
Punto di transito e partenza migranti
La Mauritania è anche un punto di transito e di partenza per i migranti che dall’Africa occidentale cercano di raggiungere le Isole Canarie e quindi l’Europa via mare.
Per questo motivo, all’inizio dello scorso anno, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, sono volati a Nouakchott. Nell’occasione, per arginare il flusso migratorio, hanno promesso un finanziamento di 210milioni entro la fine del 2024.
Annegati 100 migranti dall’inizio dell’anno
Giovedì scorso, il ministro degli Esteri mauritano, Mohamed Salem Ould Merzoug, ha fatto sapere che dall’inizio dell’anno a oggi al largo delle coste della Mauritania sono stati recuperati oltre 100 cadaveri: “Una tragedia umana, causata da “reti criminali” coinvolte nell’immigrazione clandestina”, ha sottolineato il ministro.
Recentemente il numero di arrivo di migranti, provenienti per lo più da Mali, Guinea, Costa d’Avorio, è aumentato parecchio. Chi si mette in viaggio nutre la speranza di raggiungere la Spagna e da lì il resto dell’Europa. Per questo motivo le autorità di Nouakchott hanno messo in atto una severa campagna di espulsione verso i Paesi di origine.

Espulsione selvaggia
Il fatto ha suscitato tensioni diplomatiche e forti critiche dei Paesi vicini. La giunta golpista al potere in Mali, alla fine di marzo si era particolarmente indignata per le violenze subite dai propri concittadini durante le fasi di espulsione. Allora il ministro degli Esteri di Bamako, Abdoulaye Diop, si era recato immediatamente a Nouakchott, dove aveva incontrato il presidente Mohamed Ould El-Ghazouani, chiedendo che i quasi 1.800 maliani presenti in Mauritania senza permesso di soggiorno, venissero trattati con rispetto e umanità. “Bisogna rispettare la dignità delle persone durante le operazioni di respingimento”.
Lotta migrazione verso UE
Il ministro degli Esteri mauritano è stato ricevuto ieri a Bamako dal capo della giunta militare di transizione, Assimi Goïta. Tema principale dell’incontro è stato la lotta contro l’immigrazione verso l’Europa. Alla fine del meeting, Mohamed Salem Ould Merzoug, ha incontrato i giornalisti e ha commentato: “E’ una tragedia umana (riferendosi al ritrovamento di 100 salme in mare, ndr) e dobbiamo affrontarla insieme”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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