Qualche giorno fa il sito “Inoltre” ha pubblicato un articolo
a firma Alfonso Lanzieri che critica il documento di un gruppo di scienziati,
tra cui Carlo Rovelli e Flavio Del Santo.
Un articolo piuttosto disinformato che a noi è parso più dettato
da ideologia e propaganda che da un’analisi seria.
Per questo abbiamo chiesto al professor Sergio Pizzini
un parere sulla questione. I link sono in fondo.
Sergio Pizzini
Milano,21 marzo 2025
Ho letto con interesse il pamphlet di Alfonso Lanzieri dedicato agli scienziati del disarmo, e, seppur indirettamente, a tutti quelli che liberamente esprimono le loro opinioni, opzione dovuta ad un Paese democratico. Fra questi il nome di Carlo Rovelli spicca per acutezza di ingegno, e per una importante linea di ricerca.
Secondo l’autore, questi scienziati hanno il pensiero annebbiato da pregiudizi, che li portano ad esprimere giudizi negativi sulle democrazie occidentali, indicando una loro vicinanza ideale ad un dittatore come Putin.
Caro Lanzieri, io, modesto scienziato dei materiali, e tutti noi, mai abbiamo minimizzato gli orrori dei regimi totalitari nazifascisti (?) e comunisti, nè abbiamo fabbricato una serie di giustificazioni per Putin. La sua è un’affermazione priva di contesto.
Forse perché molti di noi hanno vissuto intensi periodi di collaborazione scientifica con i colleghi russi, conosciamo benissimo la struttura di potere del sistema russo anche nel suo settore scientifico, e siamo felici di vivere in un Europa dove questo potere, che esiste, viene gestito in maniera diversa.
Ed abbiamo vissuto con dolore e sdegno i metodi brutali e sanguinosi con cui i dittatori di ogni genere, si sono liberati dai loro nemici, senza dimenticare che i colpi di Stato in Cile, Argentina ed Iraq sono stati gestiti con estrema brutalità da un Paese democratico come gli USA.
Durante una mia permanenza a Buenos Aires come inviato delle Nazioni Unite, ho potuto sentire i racconti dei colleghi che vedevano dalla finestra la caserma dove venivano imprigionati i “comunisti” che poi vedevano la morte con un tuffo nel Rio della Plata.
Il nostro sguardo su tutte le passate e presenti vicende, è sempre stato attento alle deviazioni del sistema democratico in cui viviamo. E quando è stato necessario, si è cercato di intervenire con dichiarazioni precise.
Così per la guerra di Ucraina, che è stata una guerra degli USA contro la Russia, combattuta per procura dal popolo ucraino. Senza dimenticare le responsabilità della NATO e l’invasione armata della Russia.
Così per la guerra di Gaza, dove il raid sanguinoso di Hamas, con le mille vittime, ha provocato un pogrom con diecine di migliaia di vittime, migliaia di tonnellate di bombe, ed una città distrutta.
Oggi la signora Ursula von der Leyen ha dichiarato esplicitamente che la Russia è il nostro nemico, dando una valutazione precisa al suo programma di riarmo europeo, un’ammucchiata di 27 Paesi, senza una globale percezione strategica di difesa comune e seguendo la logica della Germania, per cui dimenticare un passato disastroso ed infelice non è un affare semplice.
Come non essere sinceramente preoccupati per questa visione, che riecheggia voci di guerra fredda, e di terza guerra mondiale, quando Trump e Putin si dividono mezzo mondo e l’Europa è un continente senza voce? Non sarebbe opportuno che la signora Van der Leyen pensasse ad un trattato di pace con la Russia? Il riarmo sarebbe allora solo una deterrenza.
Temo che un’Europa come questa non piaccia affatto al signor Trump, e che sia non compatibile con la sua logica di super potenza.
E arrivo alla parte più interessante, metafisica, della lettera di Lanzieri, dove la sua visione di intelligenza e pensiero, è rivolta esplicitamente a noi, cui attribuisce intelligenza, ma pensiero in stagnazione.
No, caro Lanzieri, noi usiamo la ragione senza pregiudizi, con molta onestà intellettuale, per analizzare la storia, e ci distinguiamo per questo dal pensiero comune, espresso da TV, e giornali, e da lei, dove la logica è interamente di parte.
Temo che il pensiero obnubilato sia una caratteristica di tanti, che non riescono a guardare criticamente gli avvenimenti, e giudicano attraverso una lente deformata dai pregiudizi il mondo che ci circonda.
Sergio Pizzini*
*Già professore ordinario di Chimica Fisica all’università degli studi di Milano
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