CONGO-K

Guerra in Congo-K: Goma in mano ai ribelli e alle truppe ruandesi

Africa ExPress
27 gennaio 2025

Nella tarda serata di ieri i ribelli M23  e soldati ruandesi sono entrati a Goma, capoluogo del Nord-Kivu, provincia nell’est della Repubblica Democratica del Congo. La popolazione li ha accolti in festa.

 

Durante la notte è stato diffuso un comunicato stampa dell’Alliance Fleuvre Congo, nel quale si ordina ai soldati congolesi di consegnare le armi a MONUSCO (Missione di pace dell’ONU) e di radunarsi nello stadio questa mattina.

L’Alliance Fleuvre Congo è una coalizione politico militare fondata poco più di un anno fa (il 15 dicembre 2023) in Kenya. Ne fanno parte diciassettepartiti politici e due gruppi militari, tra cui l’M23. La guida Corneille Yobeluo Nangaa ex presidente della Commissione Elettorale Indipendente. Obbiettivo primario dell’AFC (per altro sottoposto a sanzioni da parte del governo americano)è quello di rovesciare il governo del presidente Félix Tshsekedi.

Da quanto si apprende – le comunicazioni sono difficili, visto che nel capoluogo manca ancora la corrente elettrica, l’acqua e internet – l’aeroporto di Goma è stato chiuso dopo l’esplosione di una granata di 40 mm lanciata da un drone sulla pista.

Da alcuni video si vedono civili congolesi che stanno saccheggiando lo scalo.

Dopo il fallimenti dei colloqui di pace tra Kigali e Kinshasa sotto l’egida dell’Angola, nelle ultime settimane i combattimenti sono ripresi feroci. Da un lato l’esercito governativo  (FADC) e i suoi alleati, i wazalendo (patrioti in swahili), dall’altro i miliziani M23, sostenuti dal Ruanda.

In preda al panico, migliaia di persone sono fuggite dalle proprie case, terrorizzati dai continui scontri a fuoco e dalle violenze.

Migliaia di militari di Paul Kagame sono entrati stanotte e stanno ancora entrando a Goma, il cui confine con il Ruanda corre alla periferia della città. Nei video inviati dai nostri stringer si vedono colonne di veicoli carichi di soldati.

I civili impiegati delle Nazioni Unite si sono rifugiati in alcuni bunker.

Ieri si è tenuto un meeting d’urgenza del Consiglio di Sicurezza del ONU. Durante la seduta il segretario generale dell’organizzazione, Antonio Guterres, ha chiesto l’immediato ritiro dei militari ruandesi dal territorio congolese. Il leader dell’ONU ha inoltre fatto richiesta a Kigali di non appoggiare ulteriormente i miliziani M23.

Il Consiglio ha esortato il Ruanda e la RDC a riprendere i colloqui per raggiungere la pace e affrontare le questioni relative alla presenza dell’esercito ruandese nel Congo orientale e al sostegno congolese alle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda, cioè la milizia Hutu erede degli autori del genocidio del 1994, che provocò oltre 800.000 morti tra tutsi e hutu moderati.

Thérèse Kayikwamba Wagner, ministro degli Esteri congolese, ha sottolineato: “Il mondo sta guardando, ora però è arrivato il momento di agire. Ha poi aggiunto:  “Le forze armate ruandesi (RDF) hanno bloccato l’aeroporto di Goma, mettendo così in pericolo voli civili e umanitari e continuano ad attaccare i campi per gli sfollati”.

Mentre il rappresentante del Ruanda durante il Consiglio di sicurezza di ieri ha affermato che la recente militarizzazione della Repubblica Democratica del Congo rappresenta una minaccia senza precedenti per la sicurezza del suo Paese. La presenza di forze congolesi e mercenari è inaccettabile. “Nel frattempo, ha sottolineato, Kigali non rappresenta una minaccia per la MONUSCO, anche se ora sta andando oltre il proprio mandato”.

Il rappresentante ruandese ha poi concluso il suo intervento con queste parole: “La comunità internazionale deve assumersi la sua parte di responsabilità per l’attuale conflitto. Noi siamo impegnati per una soluzione pacifica, ma la RD Congo deve svolgere un ruolo costruttivo e non può esternalizzare tali sforzi”.

L’M23 giura di difendere gli interessi tutsi, in particolare contro i miliziani FDLR.

Dal canto suo, Bintou Keita,  capo della Missione dell’ONU in Congo-K, ha confermato che i ribelli sono presenti vicino alla base di MONUSCO a Munigi, nella periferia nord di Goma. Ha inoltre esortato il Consiglio di Sicurezza a agire rapidamente, perché secondo lei l’M23 sta ricevendo rinforzi ruandesi nell’area di Goma.

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Valentina Vergani Gavoni

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