Nigeria: esplosione di un'autocisterna
Cornelia I. Toelgyes
19 gennaio 2025
Il carburante è diventato un bene prezioso in Nigeria, dove il costo della vita ha raggiunto livelli insostenibili per buona parte della popolazione.
Ieri, una grande autocisterna è stata coinvolta in un incidente sulla strada che collega Abuja, la capitale del gigante dell’Africa, con Kaduna (capoluogo dell’omonimo Stato federale).
Così, senza pensarci molto, un gruppo di persone si è dunque precipitato verso il grosso automezzo che trasportava 60mila litri di benzina per raccogliere un po’ di carburante mentre si riversava sull’asfalto.
Poco istanti dopo il veicolo è esploso, lasciando dietro di sé una scia di morti e feriti. Il numero delle persone che hanno perso la vita è tutt’ora provvisorio.
Esplosioni di autocisterne e incidenti sono all’ordine del giorno, viste le cattive condizioni delle strade. Solo due settimane fa è esplosa un’altra cisterna nel Delta State, uccidendo 5 persone.
Lo scorso ottobre, invece, ne sono morte 153 nel Jigawa State, nel centro-nord del Paese, mentre le persone stavano tentando di accaparrarsi un po’ di carburante.
Muhammadu Buhari, ex presidente del Paese, è andato su tutte le furie dopo aver appreso la notizia della nuova strage. E, in un breve comunicato ha sottolineato: “I nigeriani non prestano attenzione agli avvertimenti. E’ stato detto e ripetuto di non raccogliere carburante mentre fuoriesce”.
In un rapporto stilato alla fine dello scorso anno da funzionari nigeriani, agenzie delle Nazioni Unite e diverse ONG, si prevede che nel 2025 oltre 33 milioni di cittadini della ex colonia britannica soffriranno la fame.
Il galoppante aumento dei prezzi è iniziato nella seconda metà dell’anno scorso, dopo che il presidente del Paese, Bola Tinubu, ha svalutato la naira e tagliato i sussidi per cercare di risollevare la crescita economica e sostenere le finanze pubbliche. Ma il vero problema della Nigeria è la corruzione dilagante.
Ci sono Paesi dove la morte è sempre dietro l’angolo. Una decina di giorni fa, durante un attacco a una base militare situata a Sabon Gari, nel distretto di Domboa nel nord-est della Nigeria, otto soldati sono stati ammazzati dai sanguinari terroristi Boko Haram.
Il governo di Abuja ha poi fatto sapere che durante la controffensiva aerea sarebbero stati uccisi 34 jihadisti.
Qualche giorno fa, durante un attacco aereo, nello Zamfara State, nel nord-ovest della Nigeria, sono stati uccisi almeno 16 civili. Apparentemente erano stati scambiati per una banda di criminali.
Alcuni abitanti hanno raccontato invece ai reporter locali che le vittime erano membri di gruppi di vigilanza locali e civili. Tutti erano impegnati a proteggere la popolazione dai gruppi armati che continuano a arricchirsi con il rapimento di persone a scopo di riscatto.
Il rapimento per estorsione in Nigeria rappresenta un’attività a basso rischio e alta remunerazione. Le persone rapite dalle bande criminali vengono solitamente liberate dopo la consegna del denaro e raramente i responsabili vengono arrestati. In Nigeria è illegale pagare per la liberazione di un ostaggio.
Cornelia Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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