AFRICA

Malaria sconfitta? Scienziata italiana scopre super-farmaco che elimina il parassita della mortale malattia

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
18 gennaio 2025
(1 – continua)

I bambini africani, e non solo, non moriranno più di malaria. Sembra un azzardo ma grazie a una scienziata italiana, Antonella Pantaleo, siamo sulla strada giusta.

Due decenni di lavoro e sette brevetti con esperienza, oltre che in Europa, anche negli Stati Uniti, Uganda, Vietnam e Laos. La ricercatrice comincia a lavorare sulla malaria nel 2006 all’Università di Torino.

Cambio di paradigma

Nel 2009, viene chiamata dall’Ateneo di Sassari, dipartimento di Scienze biomediche. “Facevo il dottorato ed ero in treno per Zurigo con il mio tutor, il professor Proto Pippia – racconta Pantaleo -. E gli dico: non è al parassita (Plasmodium) che dobbiamo guardare. Dobbiamo lavorare sull’eritrocita (il globulo rosso). Lui mi guarda e il viso si illumina. Mi risponde: hai ragione, blocchiamo questa modifica”.

Antonella Pantaleo al microscopioAntonella Pantaleo al microscopio
La professoressa Antonella Pantaleo al microscopio nel suo laboratorio all’Università di Sassari

Cambia quindi il punto di vista della lotta alla malaria e al Plasmodium veicolato dalla zanzara anofele. A differenza degli altri farmaci che operano sul parassita, il lavoro di Antonella Pantaleo è stato utilizzare il medicinale sui globuli rossi attraverso un processo chimico (fosforilazione).

Questo processo mette l’eritrocita in condizioni di “ingabbiare” il parassita che non può replicarsi negli altri globuli rossi. “Allora ci siamo chiesti – racconta la scienziata – quali farmaci in commercio bloccano la fosforilazione? Ne abbiamo studiato tantissimi anche negli Stati Uniti, compresi i medicinali orfani”.

Finalmente trovano quello che cercavano: il principio attivo Imatinib. Il farmaco è utilizzato per il trattamento di pazienti con leucemia mieloide cronica. In vitro reagiva benissimo: “Il parassita rimaneva intrappolato nel globulo rosso – rivela la studiosa -.  Non riusciva ad infettarne altri”.

I fondi del filantropo

Negli Stati Uniti, a Indianapolis, la scienziata presenta il suo lavoro in una tavola rotonda. Durante la pausa viene avvicinata dal filantropo statunitense Tom Hurvis presente all’incontro. “Di cosa hai bisogno per continuare la ricerca? – le chiede Hurvis -. La scienziata risponde che servirebbe una centrifuga e un microscopio. Invece arriva un finanziamento di 70 mila dollari e vengono depositati tre brevetti.

In Uganda

Con questo finanziamento, in Uganda, inizia la fase ex vivo: la studiosa doveva mettere in coltura il sangue dei pazienti malati di malaria. “Ho visto bambini senza speranza che morivano di malaria celebrale – racconta -. Ho passato i primi giorni a piangere. A casa avevo un bambino di 4 anni e mi immedesimavo”. I test ex vivo riescono: senza Imatinib il parassita cresce; con il farmaco non cresce. Rimane ingabbiato e muore dopo 24 ore.

Vietnam e Laos,  guariti in 3 giorni

Vengono presentati i risultati e Mr. Hurvis e Pardue University (USA) e Università di Torino sponsorizzano i trial clinici in Vietnam in Laos. Il farmaco funziona. Il malato di paludismo, 24 ore dopo aver assunto una compressa, sta bene. In tre giorni sono guariti. Costo: 1 euro.

“Non è stato semplice, c’è un lavoro incredibile dietro questi studi ma vedere i pazienti andar via già dopo l’assunzione della prima compressa perché stavano bene ci ha ripagato di tutte le fatiche. Con un euro abbiamo curato la malaria. Ha funzionato ancora meglio nei pazienti con parassitemia più alta” – ci dice entusiasta -.

Oltre 700 i campioni raccolti in Vietnam e Laos. “Stiamo prendendo contatti per fare trial clinici anche in Burkina Faso – riferisce Pantaleo -. Due settimane fa sono stata contattata per fare il trial nelle Filippine”.

Malaria, il plasmodium all’interno di un globulo rosso

Il network

La dura battaglia della scienziata contro la malaria continua grazie a un network. Oltre all’Università di Sassari ne fanno parte la Purdue University, USA; l’Università di Torino; il National Institutes of Health, USA; Hulow Company di Tom Hurvis e Nurex, azienda sarda di biotecnologie.

La malaria in Africa

Gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO-OMS) ci dicono che nel 2023, ci sono stati 263 milioni di casi di malaria. I decessi, in 83 Paesi, sono stati 597.000. Il 94 per cento dei casi di malaria sono in Africa: 246 milioni. I decessi per la malattia in nella Regione africana sono il 95 per cento (569.000). Il 76 per cento di tutti i decessi per malaria nella Regione sono bambini sotto i 5 anni.

Il Plasmodium, grazie alla sua capacità di adattamento, ha reso inefficaci tutti i medicinali utilizzati fino ad oggi contro la malaria. Pare che Antonella Pantaleo abbia il farmaco che ferma il micidiale killer.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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(1 – continua)
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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

View Comments

  • Caro Sandro, complimenti veri! Vorremmo poter leggere ogni giorno anche una sola notizia di tale tenore (e speranza, per l'intero genere umano), invece che cronache di sterminio... Grazie per aver portato alla luce col tuo articolo qualcosa che nel migliore dei casi sarebbe rimasto confinato tutt'al piú in qualche settoriale rivista scientifica...

    • Grazie Simone Massetti. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche l'intervista ad Antonella Pantaleo, la scienziata che ha scoperto il farmaco.

  • Mi associo ai complimenti del signor Massetti.
    Un farmaco del genere può veramente salvare la vita di milioni di persone soggette al Plasmodium.
    Quello che mi preoccupa è il basso costo della terapia (1€), troppo poco per gli infiniti appetiti delle multinazionali del farmaco.
    Onore comunque ad Antonella Pantaleo.

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