Dal Nostro Inviato Sportivo
Costantino Muscau
Nairobi, 13 gennaio 2025
Uno strapotere simile degli atleti etiopi in una maratona non si era mai visto: i primi 10 fra gli uomini e le prime dieci fra le donne. “Incredibile visu”, direbbero i latini, incredibili a vedersi (per chi non ha studiato la nostra lingua…madre).
È accaduto domenica 12 gennaio a Dubai, nella 24esima edizione che ha richiamato 17 mila runners di diverse età e Paesi. Il dominio dei maratoneti provenienti da Addis Abeba è stato debordante, anche se oscurato da un finale drammatico e avvincente nella gara femminile.
Staccata dal gruppo
Dopo il 25esimo km si sono staccate dal gruppo Dera Dida Yami e Bedatu Hirpa, compagne di allenamento. A 5 km dal traguardo, Dera Dida, 28 anni, vincitrice due anni fa nella competizione più antica degli Emirati, ha lasciato alle spalle Hirpa ed è sembrata avviarsi a bissare il successo del 2023.
All’improvviso, proprio all’ingresso del rettilineo finale, è entrata in crisi: la testa si è inclinata all’indietro, la respirazione appariva difficoltosa. Il pubblico se ne è reso conto e l’attenzione oscillava tra curiosità morbosa e fascino della sfida.
Vittoria danarosa
Anche perché a soli 10 secondi, incombeva la presenza della venticinquenne amica-compagna-rivale, Bedatu Hirpa. Mancava meno di 1 km all’arrivo e Hirpa ha intuito che la vittoria prestigiosa (e danarosa:80 mila dollari) poteva essere sua.
Come è avvenuto, segnando il tempo di 2:18:27. Al traguardo ha poi dichiarato di non essersi accorta della grave crisi che aveva colpito la diretta concorrente
“Ero così concentrata sulla mia corsa che non ho capito che Dera stesse così male. Comunque ero sicura che avrei vinto”, ha commentato. Difficile da credere, perché a pochi metri dalla conclusione, si è voltata verso Dera e l’ha vista bene in faccia.
Suggerimento malizioso
Il che suggerisce, maliziosamente, che il vecchio detto è sempre valido :”A la guerre comme à la guerre”. Anche perché l’entusiasmo per il successo è apparso quasi eccessivo con il prendere a pugni l’aria, togliersi le scarpe, scagliarle lontano e correre avanti e indietro avvolta nella bandiera etiope.
In conferenza stampa ha poi ha scherzosamente annunciato che avrebbe devoluto il premio di 80.000 dollari al suo allenatore, Gemedo Dedefo.
Dedefo, originario di Arsi, nella regione Oromia, è considerato una sorta di santone nel mondo della Atletica e non solo in Etiopia. È venerato dalle donne: sotto la sua guida sono ormai sei le maratonete che si sono affermate a Dubai.
Devastata nell’aspetto
L’offerta l’ha presa sul ridere e si è accontentato della targa consegnata alla trionfatrice dallo sceicco Mansoor bin Mohammed bin Rashid Al Maktoun.
In ogni caso la vincitrice non è da sottovalutare: appena tre mesi fa ad Amsterdam aveva fermato i cronometri sulle 2h21’09”.
La povera Dida è giunta al traguardo appena 5 secondi dopo, ma devastata nell’aspetto.
Crampi allo stomaco
Si è consolata con un buon tempo, il suo record personale, (2h18’32”) e con un premio di 40 mila dollari. Dida, che è la moglie del campione olimpionico della maratona, Tamirat Tola, ha confermato di essere stata colpita da violentissimi crampi allo stomaco proprio al momento del rush finale.
Al terzo posto si è classificata l’esperta maratoneta Tigist Girma, 31 anni, con il tempo di 2:20:47.
La gara maschile, invece, si è svolta in modo “normale”, anche se sorprese non ne sono mancate. A cominciare dal dominatore, Bute Gemechu, 23 anni, esordiente sui 42,195 km a Dubai.
Affermazione da debuttante
È il quinto maratoneta etiope che si afferma da debuttante in questa competizione. E il suo tempo è stato di livello mondiale: 2 ore, 4 minuti e 51 secondi.
Al secondo posto è giunto Berehanu Tsegu, 25 anni, in 2:05:14, battendo per poco Shifera Tamru, 26 anni, che si è accontentato quindi della terza piazza in 2:05:28.
“Non sapevo che cosa avrei combinato – ha commentato Gemechu – dato che avevo deciso di correre questa maratone solo due mesi fa. Poi ho capito quando mancavano 8 km che le cose giravano per il verso giusto e ho sentito che avrei vinto”.
Sorpresa negativa
L’altra sorpresa (negativa) riguarda l’anziano, o veterano che dir si voglia, Dennis Kimetto del Kenya, recordman mondiale nel 2014 in 2h02’57.
Ora alla vigilia del suo 41° compleanno (22 gennaio) si è dovuto accontentare del 15° posto in 2h14’56”.
Al tempo che passa e alla marea etiope bisogna arrendersi. Dubai si è confermata terra di conquista incontrastata per i vessilliferi della bandiera verde, gialla e rossa: dal 2008 dominano gli uomini, dal 2007 le donne!
Costantino Muscau
muskost@gmail.com
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