IRAN

Iran: lo “scollegato” caso Sala-Abedini, due liberazioni “simmetriche”

Speciale per Africa ExPress
Fabrizio Cassinelli*
8 gennaio 2025

Si avvia all’epilogo il caso – sia chiaro, scollegato – dell’affaire Sala-Abedini. “Ho saputo del rilascio e sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala. Ciò detto, vi prego di comprendere che ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito e lavorare al meglio su di esso”.

Mohamed Abedini, detenuto in Italia

Arrestato a Malpensa

Questo ha detto Alfredo Di Francesco, l’avvocato di Mohamed Abedini, l’ingegnere svizzero-iraniano di 38 anni arrestato lo scorso 16 dicembre all’aeroporto di Malpensa (Varese), tre giorni prima di Cecilia Sala, alla bella notizia della liberazione della giornalista, che tra poche ore potrebbe essere completata da quella dell’iraniano bloccato perché inserito in una black list americana. Ad ogni modo ora Cecilia Sala è a casa e questa è la cosa che conta.

Teheran conferma

Nessuno però può parlare di ‘collegamento’ nella vicenda Sala-Abedini, pena smentite. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha appena ribadito che sono “due casi separati”. Ufficialmente pure per le autorità iraniane. Per il Tribunale di Milano “non cambia niente i magistrati della Corte d’Appello giudicheranno nel merito in base alle carte”.

Cecilia Sala appena atterrata all’aeroporto di Ciampino

Invece per ogni altra persona di buon senso con cui si parli, diplomatici, militari, giornalisti, legali, magistrati, portinai e panettieri, la questione “cambia eccome”. Tanto che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alle 14 è entrato a Palazzo Chigi facendo ipotesi di imminente liberazione. Poi ha smentito se stesso e pare che la cosa non sarà così rapida.

Meloni da Trump

Intanto fioccano i complimenti alla premier Giorgia Meloni per essere andata da Donald Trump a chiedere il permesso di liberare lui, perché non avrebbe certo potuto decidere per lei. O no? Non si è capito, anzi alla fine sembrerebbe anche un po’ grottesco.

Giorgia Meloni con Donald Trump

Il nostro Premier è stato certamente in gamba a fare quello che poteva fare molto velocemente, nei limiti però di un Paese con un’evidente sovranità limitata.

Quelli davvero scaltri – ma si stia bene attenti a dirlo, per non finire in qualche black list – sono stati i persiani, che appena avuto notizia del loro cittadino preso, ne hanno acchiappato uno nostro e adesso, pare, otterranno quello che volevano.

Oppure no, e allora vorrà dire che ci toccherà dire che gli iraniani sono molto meglio di sauditi, egiziani e israeliani, che in passato non ci hanno di certo accontentato. Di certo per una volta non abbiamo dovuto tirare fuori soldi.

Tribunale libero di decidere

Certo, l’ingegnere iraniano potrebbe non essere rilasciato subito, e magari potrebbe non essere spedito direttamente in Iran. Ma tornerà a casa.

Con gli iraniani che prima hanno arrestato la Sala per avere un peso nella trattativa e che ora, per continuare ad averla, devono dire che sono due casi che non c’entrano nulla.

Ma va bene così. Basta che lo liberino. Primo perché è un pesce piccolo, ma davvero piccolo. Poi perché se andasse diversamente, con Abedini estradato negli Usa, le cose per gli italiani in Iran si metterebbero proprio male. Soprattutto per quelli che non hanno un direttore dell’AISE che va fino a Evin a prenderli.

Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza

Quando tornò Vittorio Arrigoni, giornalista che ha rischiato la vita più volte per testimoniare il conflitto a Gaza – e tornò in una bara, dopo essere stato rapito e ucciso da jihadisti in circostanze mai del tutto chiarite – chi era presente, mi raccontava che all’aeroporto, ad accogliere il feretro, a parte i famigliari, non c’era nessuno.

A Ciampino mercoledì c’erano la premier, un ministro, un direttore dei Servizi e pure il sindaco di Roma.

Speriamo che sia un nuovo corso di attenzione verso i giornalisti e che valga per tutti gli scenari in cui sono impegnati gli inviati e i freelance, spesso a rischio della vita.

Fabrizio Cassinelli*
cassinelli.fabrizio@gmail.com
*Fabrizio Cassinelli, giornalista dell’agenzia Ansa, saggista, presidente dei Cronisti Lombardi.

 

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Redazione Africa ExPress

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