Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 25 dicembre 2024
Viaggiare dall’Europa all’Africa è diventato difficile e un po’ complicato. Le linee aeree europee evitano la rotta più corta, ma piena di insidie che passa su Algeria, attraversa il Sahel e quindi il Centrafrica o il Sud Sudan e dopo raggiunge il Kenya.
Continue virate
Preferiscono scegliere un itinerario fatto di virate a destra e a manca per evitare che qualche malintenzionato “invasato dalla guerra” si metta a bersagliare aerei civili.
Il 24 dicembre ho viaggiato da Milano a Nairobi con Air France. Il nostro aereo ha volato su una rotta inquietante scelta per non passare su Paesi e/o territori in guerra. Un vero slalom dettato da considerazioni di sicurezza. I francesi non sono benvoluti in molti Paesi nordafricani. Quindi meglio non provocare reazioni inconsulte su un aereo con insegne francesi, zigzagando tra distruzione, dolore e morte.
Una rotta simile è stata seguita dal volo della compagnia olandese KLM che ho preso per andare e tornare da Nairobi lo scorso novembre.
Ieri abbiamo lasciato Parigi e, dopo aver sorvolato il mar Mediterraneo, ci siamo diretti verso oriente. Abbiamo evitato di passare sulla Libia, da più di 10 anni sconvolta da una cruenta guerra civile, e siamo entrati nello spazio aereo dell’Egitto, stando ben attenti di sorvolare il centro del Paese per stare lontani dalla striscia di Gaza, per evitare incontri pericolosi con l’aviazione israeliana e le sue bombe quotidiane sui territori palestinesi.
Alla larga dallo Yemen
Poi per non rischiare di entrare nel Sudan in guerra civile furibonda, siamo passati sul Mar Rosso virando a oriente ben oltre il Sinai.
Quindi ci siamo spostati a oriente costeggiando l’Arabia Saudita fino a poco prima dello Yemen in guerra, poi abbiamo virato a occidente per passare sull’Eritrea ed Etiopia e siamo finalmente discesi verso il Kenya. Insomma, è stato uno slalom tra missili e bombe! Un itinerario dettato da considerazioni di geopolitica per viaggiare in sicurezza su un aereo francese.
Nessun idiota
Per fortuna sulla nostra rotta non abbiamo incontrato nessun idiota che aveva in mente di tirarci addosso un missile Sam 7, né un drone impazzito con cui litigare. In guerra purtroppo occorre fare i conti anche non chi ha il grilletto facile.
Itinerario diverso invece quello seguito con a bordo i miei figli che sono partiti da Parigi alla stessa mia ora ma hanno viaggiato con un vettore africano, la Kenya Airways.
Loro dalla Francia hanno puntato direttamente verso l‘Algeria, e hanno sorvolato tre Paesi pericolosi per i francesi: il Niger, il sud del Ciad, e perfino la Repubblica Centrafricana, dove infuria una drammatica guerra civile, quindi sono entrati in Sud Sudan e in Uganda e poi sono scesi in Kenya.
Sulle Piramidi
Solo fino a qualche anno fa la rotta seguita da tutte le compagnie puntava dall’Europa sul Cairo, per poi dirigersi verso il Kenya seguendo il corso del Nilo. Passando sull’Egitto dai finestrini si potevano vedere dall’alto persino le Piramidi.
Non credo che i passeggeri dei due voli si siano resi conto del perché il loro aereo abbia seguito la rotta assegnatagli. Ma forse, giacché i costi dei biglietti sono sensibilmente lievitati, è legittimo pensare che ciò sia dovuto agli aumenti dei premi delle assicurazioni causati dai pericoli delle guerre in corso. Insomma, le rotte africane non sono più così sicurissime come una volta.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
X @malberizzi
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