Cornelia I. Toelgyes
Dicembre 2024
Sabato sono morte oltre 30 persone in Nigeria in due incidenti distinti, mentre la folla era in attesa della distribuzione di cibo e vestiti.
Disperati e affamati più che mai, centinaia di nigeriani, soprattutto donne e bambini, si sono accalcati per ricevere pacchi alimentari, distribuiti nella chiesa cattolica Holy Trinity, nel distretto di Maitama della capitale Abuja.
In occasione delle feste natalizie, parrocchie e enti di beneficienza consegnano viveri, destinati ai più bisognosi. E di poveri ce ne sono davvero molti in Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa.
Tantissimi si sono presentati davanti ai cancelli della chiesa già ore prima dell’inizio della distribuzione. Non potevano resistere al solo pensiero di avere la pancia piena, almeno per un giorno. E poi molte famiglie fanno fatica a racimolare i soldi per la retta scolastica, divise e libri.
“Ma, nella calca, per la fretta di entrare, alcune persone, soprattutto anziani e bambini, spinte da altre, sono cadute e qualcuno è stato schiacciato dalla folla”, hanno riferito testimoni oculari.
A Abuja sono morte 10 persone e almeno altre 8 sono state ferite. La polizia ha confermato la tragedia, aggiungendo che oltre mille altre sono state evacuate dalla chiesa.
Mentre a Okija, nell’Anambra State (nel centro-sud del Paese), le vittime sono state ben 22. Tutti morti mentre attendevano di ricevere la loro razione di cibo. L’evento era stato organizzato da un filantropo, che aveva messo a disposizione della popolazione sacchi di riso.
La polizia ha fatto sapere che per capire cosa sia successo veramente durante i terribili momenti a Abuja e Okija, sono stati aperti fascicoli d’indagine
Mercoledì scorso c’è stata un’altra strage di giovani e giovanissimi a Ibadan, capoluogo dell’Oyo State. Durante un festival religioso, tenutosi in una scuola superiore islamica, sono morti 32 giovani. Alla manifestazione hanno partecipato oltre 5.000 persone. Secondo i media locali, l’evento sarebbe stato organizzato Women In Need Of Guidance and Support Foundation. I promotori avevano promesso che i partecipanti avrebbero potuto vincere “premi entusiasmanti, come borse di studio e altro”.
Il sistema scolastico nigeriano è in mezzo a una crisi davvero allarmante: 10,2 milioni di bambini delle primarie e altri 8,1 milioni delle scuole medie non frequentano la scuola e il 74 per cento di ragazzini tra i 7 e i 14 anni non ha competenze di base in lettura e matematica.
Per problemi di sicurezza, a causa dei continui attacchi dei sanguinari terroristi Boko Haram e ISWAP (acronimo per Islamic State West Africa Province), secondo UNICEF, nel 2022-2023 sono state chiuse 113 scuole nel Borno, Adamawa e Yobe State (nord-est del Paese).
L’inflazione continua la sua folle corsa e a novembre ha raggiunto un nuovo picco: è passata al 34,60 per cento rispetto al 33,88 di ottobre. Per molte famiglie diventa sempre più difficile mettere in tavola anche un solo pasto al giorno.
L’impennata dell’inflazione, ripresa a settembre dopo una breve attenuazione a luglio e agosto, è stata attribuita agli effetti persistenti della svalutazione della valuta locale (la naira) e a una serie di aumenti del prezzo della benzina. Tutti fattori che hanno intensificato il più grave incremento del costo della vita degli ultimi decenni.
Il galoppante aumento dei prezzi è iniziato nella seconda metà dell’anno scorso, dopo che il presidente del Paese, Bola Tinubu, ha svalutato la naira e tagliato i sussidi per cercare di risollevare la crescita economica e sostenere le finanze pubbliche. Ma il vero problema della Nigeria è la corruzione dilagante.
Cornelia Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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