Cornelia I. Toelgyes
21 dicembre 2024
Niente pace – al meno per ora – nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Il presidente ruandese, Paul Kagame, non si è recato la vertice di Luanda (capitale dell’Angola) per incontrare il suo omologo congolese,
I colloqui di pace tra Ruanda e RDC si sono dunque arenati nuovamente e il presidente angolano, João Lourenço, incaricato dell’Unione Africana della mediazione tra Kinshasa e Kigali, ha dovuto annullare all’ultimo momento l’incontro in agenda per domenica scorsa.
Tutti speravano che con i dialoghi tra le parti – Congo-K e Ruanda – si potesse raggiungere finalmente un accordo per porre fine al sanguinoso conflitto nella parte orientale della ex colonia belga. Nulla di fatto anche questa volta, in quanto la presidenza di Kinshasa ha fatto sapere che la controparte ruandese le aveva chiesto di avviare dialoghi diretti con i miliziani dell’ M23.
Il gruppo ribelle prende il nome da un accordo firmato dal governo del Congo-K e da un’ex milizia filo-tutsi il 23 marzo 2009. La formazione ha ripreso le ostilità nel primo trimestre del 2022 ed è sostenuto dal vicino Ruanda.
Le Nazioni Unite hanno pubblicato in proposito un rapporto stilato da un gruppo di esperti. Anzi, nella loro ultima relazione hanno tra l’altro sottolineato che la presenza di truppe ruandesi in Congo-K è piuttosto consistente.
Attualmente sarebbero dispiegati tra 3.000 e 4.000 uomini, che combattono accanto ai guerriglieri dell’M23. Le Forze di Difesa del Ruanda (FDR) dirigerebbero de facto le operazioni dei ribelli.
Il più atteso regalo per Natale non sarà nemmeno quest’anno sotto l’albero dei congolesi che vivono nell’est del Paese. Anzi, già un paio di giorni prima del previsto vertice a Luanda, i combattimenti tra M23 e le forze armate di Kinshasa (FARDC) si sono nuovamente intensificati. E domenica i ribelli hanno preso il controllo di Matembe, nel territorio di Lubero. La località dista 150 chilometri da Goma, capoluogo del Nord-Kivu.
Matembe, situata sulla RN2 (strada nazionale 2, ndr), è sempre stata considerata una posizione strategica. Come un muro per fermare l’avanzata dei ribelli verso Lubero, che dista una cinquantina di chilometri, e la città di Butembo, più a nord. Ma ora i miliziani sono riusciti a abbattere anche questa barriera. I feroci combattimenti hanno messo in fuga centinaia di residenti. I militari governativi e i suoi alleati Wazalendo (patrioti in swahili) sono stati costretti a ritirarsi nel centro abitato di Lubero, capoluogo dell’omonimo territorio nel Nord-Kivu.
Secondo quanto riferisce Deutsche Welle (DW), i ribelli avrebbero preso anche il controllo di Buleusa, nel territorio di Walikale.
Un Natale davvero amaro per gli sfollati congolesi, che, secondo il rapporto dell’ONU del 5 dicembre scorso, erano 6.734.000. Nessuna speranza per loro di poter far ritorno a casa nel prossimo futuro.
Cornelia Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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