15 dicembre 2024
Il passaggio del ciclone Chido, che si è abbattuto ieri su Mayotte, ha lasciato dietro di sé distruzione e morte.
Mayotte, situata nel canale di Mozambico, è un dipartimento francese oltremare, ed è la più povera delle regioni d’oltralpe. Comprende due isole principali, Grande-Terre et Petite-Terre.
Secondo il prefetto del dipartimento francese, François-Xavier Bieuville , sarebbero morte centinaia di persone, forse anche migliaia, anche se finora le vittime ufficiali sono solamente 11. Anche il ministro degli Interni francese dimissionario, Bruno Retailleau, teme che le perdite di vite umane possa essere davvero pesante.
Ma, sempre quanto riferito da Bieuville, “sarà difficile aver un bilancio definitivo, visto che secondo la tradizione musulmana, i morti devono essere seppelliti entro 24 ore dal decesso. E l’islam è molto diffuso nelle baraccopoli, quasi completamente divelte dal ciclone.
Il giorno dopo, 15 dicembre, la scena che si presenta nell’arcipelago è a dir poco apocalittica. Anche le scuole e gli ospedali sono stati colpiti, per non parlare delle povere case. “Il fenomeno non ha risparmiato nulla sul suo cammino”, ha spiegato il sindaco di Mamoudzou, Ambdilwahedou Soumaila. “La situazione degli abitanti delle baraccopoli è complicata, perché i servizi di emergenza non hanno potuto raggiungere la zona del disastro a causa dell’allerta viola” (cioè, evento meteorologico estremo, con conseguente pericolo di vita e notevoli danni a cose), ha aggiunto il sindaco.
Nel 101esimo Dipartimento francese manca la corrente elettrica quasi ovunque, anche le linee telefoniche funzionano a singhiozzo. “Mayotte è praticamente tagliata fuori dal mondo” ha riferito il gestore di un albergo all’emittente Mayotte 1ère.
Ma non sono state distrutti solo i quartieri poveri. Chido si è portato via anche i tetti di strutture solide, come quello del Consiglio di Dipartimento, il Consiglio di Contea, il municipio, l’aeroporto. Si possono contare gli edifici che sono rimasti indenni.
Sul molo che collega Petite-Terre a Mamoudzou, il cartello tricolore con la scritta “Mayotte è francese e lo rimarrà per sempre” non c’è più. Ma la Francia ha promesso il suo sostegno. Il nuovo primo ministro di Parigi, François Bayrou, ha affermato di “mobilitare tutte le risorse” dello Stato per affrontare la situazione.
Anche Emmanuel Macron, che oggi era in Corsica in occasione della visita del Papa, ha assicurato che il governo interverrà quanto prima.
Parigi ha già attivato un ponte aereo e marittimo per portare personale e attrezzature di soccorso e acqua e cibo dall’isola francese di La Riunione a Mayotte.
Gran parte degli abitanti vive da sempre in condizioni precarie, non hanno ottenuto dalla Francia i benefici e il tanto sperato progresso.
La povertà è endemica, le disuguaglianze sociali sono abissali. Le infrastrutture sono assolutamente insufficienti. La popolazione residente è passata da 40 mila nel 1978 a quasi 290.000 mila. Cifra sicuramente sottostimata. Il 50 per cento della popolazione è straniera, tra loro il 95 per cento proviene dalle vicine Comore, un terzo degli abitanti sono migranti “irregolari”.
Africa ExPress
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