GUINEA

Tifoserie assassine: carneficina (oltre 100 morti) in uno stadio calcistico in Guinea

Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
3 dicembre 2024

“Dalla peste, dalla fame e dalla guerra, liberaci o Signore”. E in Africa, anche dal calcio! Dopo quanto è accaduto domenica in uno stadio della Guinea Conakry, al Continente Nero sembra non venga risparmiato niente.

Dei tre flagelli universalmente e storicamente temuti (pandemie, carestie e guerre) ne ha avuti e ne ha tuttora in abbondanza. Ora ci mancava pure il massacro di 56, o forse 100 persone, compresi dei bambini, causato da una partita degenerata da una contestata decisione arbitrale.

Stadio a N’Zérékoré

Torneo dedicato

L’incontro assassino, sterminatore, è quello tra le squadre di N’Zérékoré e Labé, le due città più importanti dopo la capitale, Conakry.

La prima conta circa 200 mila abitanti ed è situata nell’estremo sud del Paese, al confine con la Liberia, Sierra Leone e Costa d’Avorio e dista dalla capitale poco più di 800 km. La squadra cittadina è AS MANET ENZEKORE, che gioca in seconda divisione.

L’altra città, più o meno con la stessa popolazione, si trova dalla parte opposta dello Stato, a circa 450 km da Conakry e il suo team calcistico è L’ESPOIR LABE, che milita addirittura in terza divisione.

Insomma, due squadrette regionali. Domenica nello stadio gremito di N’Zérékoré, le due formazioni si sono incontrate per disputare la finale del torneo “Général Mamady Doumbouya”, organizzato in onore del presidente Mamady Doumbouya. Il 44 enne ha preso il potere con un colpo di Stato nel settembre 2021. Sul finire del match, l’evento sportivo – che secondo l’opposizione ha puri scopi propagandistici presidenziali – è sfociato in una spaventosa carneficina.

Déjà vu in Europa

Una assurda, immane tragedia che in Europa abbiamo già vissuto. Il 29 maggio 1985, all’Heysel Stadium di Bruxelles, 39 tifosi persero la vita durante la finale della Coppa dei Campioni del 1985 tra Liverpool e Juventus. Quattro anni dopo, il 15 aprile 1989, morirono 97 spettatori nel Hillsborough Stadium di Sheffield, in Inghilterra.

Tragedia in Guinea, stadio di calcio a N’Zérékoré

Stavolta, nello stadio 3 Aprile di N’Zérékoré, la situazione sarebbe precipitata in seguito a una decisione dell’arbitro, che avrebbe espulso due giocatori del Labé e assegnato un calcio di rigore alla squadra ospitante. Questo avrebbe scatenato contestazioni da parte dei tifosi ospiti, culminando in un’invasione di campo e scontri violenti tra spettatori e con le forze dell’ordine, con conseguenze devastanti.

La ricostruzione vera dell’accaduto, durata ore e ore, è stata difficile. Di sicuro i morti nella calca e negli scontri sono stati decine. Un medico, che ha preferito restare anonimo, ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP che nell’ospedale c’erano “corpi allineati a perdita d’occhio. Altri sono stesi sul pavimento nei corridoi. L’obitorio è pieno”.

Sui social media girano diversi filmati, uno anche molto lungo. Si vedono scene caotiche all’esterno dello stadio, con decine di tifosi che tentano di scavalcare la recinzione dello stadio, altre centinaia che si aggirano all’esterno come fantasmi, nella polvere, molti corpi a terra privi di sensi, si scorgono anche dei bambini.

Paul Sakouvogi, un giornalista locale, ha dichiarato alla BBC che l’accesso a Internet nella regione è stato limitato e che la polizia sta sorvegliando l’ingresso dell’ospedale dove vengono curati i feriti.

Africa Express è in grado di riportare la testimonianza dell’allenatore della squadra ospite, Saliou Diallo, 48 anni, ex portiere in Belgio e in Turchia, raccolta da un noto giornalista, Mohamed Lamine Touré.

Testimone oculare

E’ una ricostruzione di parte, ma che lascia senza parole: “Pensavo di essere su un campo di calcio, dove regna l’atmosfera di sempre quando tutto si è trasformato in dramma. Nessuno sapeva dove scappare. Nel primo tempo l’arbitraggio è andato bene, e anche nel secondo, fino agli ultimi 15 minuti, esattamente al 75′. Abbiamo ricevuto 2 cartellini rossi in pochissimo tempo. Nonostante tutto, ci siamo impegnati a far uscire i giocatori espulsi. Contemporaneamente il ministro Félix Lamah (dell’Agricoltura e dell’Allevamento, ndr) è sceso dalle tribune ed è intervenuto per allentare la tensione. Ha chiesto all’arbitro di ritirare uno dei cartellini rossi. Il che è stato fatto. La partita è continuata. Eravamo sullo 0-0. Alla fine dei 90 minuti, sono stati assegnati 4 minuti di recupero, ma l’arbitro ha fatto proseguire oltre”.

Panico

“A un certo punto, un nostro difensore allontana la palla dalla nostra area, l’arbitro indica un rigore contro di noi perché un calciatore avversario sarebbe stato colpito. Prende il pallone e lo pone sul dischetto. Mentre tutti cercano di capire cosa stia succedendo cominciano a piovere pietre in campo. Nessuno capiva da dove provenissero. Scoppia il panico, è tutto un fuggi fuggi, ci sono tante donne e ragazzi, tanti tentano la salvezza nell’uscita principale, ma trovano il cancello grande chiuso. Si buttano su quello piccolo, aperto, e tanti muoiono schiacciati e asfissiati. E’ la prima volta nella mia vita che vedo più di 30 corpi allineati in uno stadio e altri che vengono raccolti per l’obitorio. Noi, con dei ministri, siamo rimasti nello stadio fino a tarda notte sotto la protezione degli agenti della sicurezza. Alla fine, ci hanno detto di andarcene perché i poliziotti non potevano più restare lì in quanto erano stati dati alle fiamme una stazione di polizia e un veicolo della sicurezza. Quando stavamo per uscire, però, abbiamo deciso di fingerci morti: temevamo di essere attaccati!”

Se avessimo saputo che sarebbe finita così, avremmo dato loro la vittoria. Non esiste un motivo per cui qualcuno muoia a causa del calcio! Sono sconvolto, ragazzi, ragazze con tante speranze di vita si sono ritrovati in una bara. Famiglie in lacrime, persone morte che non sanno cosa le ha uccise. Moschee e ospedali sono pieni di corpi senza vita”.

Il primo ministro Bah ha reso omaggio alle vittime, ha promesso pieno supporto medico e psicologico ai i feriti, ha ordinato un’inchiesta.

Scandali

L’organismo calcistico della Guinea, Feguifoot, spesso al centro di scandali, ha parlato di “intenso dolore” e ha affermato che il calcio ha lo scopo di “unire i cuori e avvicinare le menti” e non di causare “tragedie e dolore”.

“A peste, fame et bello, libera nos Domine”. E dal calcio malato.

Costantino Muscau
muscost@gmail.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sport: altri articoli li trovate cliccando QUI

Vuoi contattare Africa ExPress? Manda un messaggio WhatsApp con il tuo nome e la tua regione (o Paese) di residenza al numero
+39 345 211 73 43 e ti richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp le news del nostro quotidiano online.
Africa Express viene diffuso in tempo reale sulla piattaforma Telegram al canale https://t.me/africaexpress
e sul canale Whatsapp https://whatsapp.com/channel/0029VagSMO8Id7nLfglkas1R
ai quali ci si può abbonare gratuitamente.

 

 

Costantino Muscau

Recent Posts

Elezioni generali in Namibia: pesanti irregolarità hanno segnato la consultazione

Netumbo Nandi-Ndaitwah del partito al potere SWAPO è stata eletta presidente della Namibia con il…

55 minuti ago

Israele in Palestina uccide anche il Diritto Internazionale

Dalla Nostra Inviata Speciale Federica Iezzi Amman (Giordania), 3 dicembre 2024 Il linguaggio ha potere.…

2 giorni ago

Solidarietà, il vero record alla maratona di Valencia

Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 2 dicembre 2024 "No hay meta mas grande que…

2 giorni ago

Fincantieri e industrie belliche italiane alla conquista del Pakistan

Dal Nostro Corrispondente di Cose militari Antonio Mazzeo Dicembre 2024 Fincantieri S.p.A., il gruppo leader…

3 giorni ago

Elezioni in Mozambico: almeno 10 bambini uccisi dalla polizia e Mondlane proclama altri 3 giorni di sciopero

Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 30 novembre 2024 Antonio Juaqim aveva 16 anni. È…

4 giorni ago

Gaza: Gallant e Netanyahu sono ricercati in 124 Paesi ma la Francia tentenna

  Speciale per Africa ExPressAlessandra Fava27 Novembre 2024 L’ex ministro della Difesa Yoan Gallant e…

6 giorni ago