Antonio Mazzeo
Dicembre 2024
Fincantieri S.p.A., il gruppo leader della cantieristica italiana (controllato per il 71,3% dalla Cassa Depositi e Prestiti – Ministero dell’Economia e delle Finanze) punta sempre più sulla produzione bellica e sulla delocalizzazione degli stabilimenti.
In occasione della XII edizione di IDEAS, la fiera internazionale delle armi tenutasi nei giorni scorsi a Karachi, i manager di Fincantieri hanno firmato un Memorandum of Understanding con la Marina Militare del Pakistan per avviare programmi di cooperazione nei settori della formazione, della ricerca e sviluppo di progetti industriali.
A firmare l’accordo il responsabile vendite della Divisione Navi Militari di Fincantieri, Mauro Manzini, e il Comandante delle forze navali pakistane, Syed Ali Sarfraz, pure direttore del Pakistan Maritime Science & Technology Park (PMSTP).
Con sede a Karachi, capitale economica ma non politica dello Stato asiatico, il PMSTP è stato concepito per promuovere la crescita dei settori marittimi, inclusa la cantieristica navale, e per favorire l’innovazione e lo sviluppo di nuovi progetti destinati alla Marina da guerra del Pakistan.
Presso l’innovativo Parco scientifico e tecnologico di Karachi, Fincantieri “intende rafforzare la propria presenza nell’industria marittima del Pakistan e consolidare il rapporto con la Marina del Paese per supportarne gli obiettivi strategici”, come spiegato dai manager del gruppo italiano.
Tra i progetti che potrebbero vedere collaborare insieme Fincantieri e il complesso militare-industriale pakistano c’è quello relativo allo sviluppo e produzione di un nuovo sottomarino leggero, con capacità stealth, per condurre operazioni top secret in acque poco profonde.
Un prototipo del battello subacqueo, indicato con il codice S800, è stato presentato da Fincantieri nel febbraio 2023 alla kermesse delle industrie belliche IDEX, negli Emirati Arabi Uniti.
Basato sul sottomarino di dimensioni maggiori S1000, il prototipo – secondo il gruppo cantieristico a capitale statale – ha attirato l’attenzione della Marina Militare del Pakistan e di altri Paesi del Golfo.
Come evidenziato da Formiche.Net, le forze armate di molti Stati arabi puntano a potenziare i propri dispositivi navali e subacquei per contrastare la “minaccia” iraniana.
“Le capacità underwater di Teheran preoccupano di conseguenza i vicini regionali – spiega la testa online -. Per questo, anche il Pakistan ha già avviato un processo di ammodernamento per aumentare la propria flotta sottomarina, e nel 1988 aveva acquistato dall’Italia diversi mini-sottomarini MG110 della classe Cosmo”.
Queste piattaforme subacquee furono prodotte a Livorno dalla Cosmos – Costruzione Motoscafi Sottomarini s.a.s. (poi rilevata dalla DRASS). Alla Marina militare del Pakistan, la Cosmos consegnò pure tra il 1966 e il 1972 i sottomarini di medie dimensioni della classe SX-404.
Lungo 51 metri e alto 10, il mini-sottomarino S800 è in grado di ospitare 18 membri di equipaggio ed operare a una profondità di 250 metri con una resistenza in immersione fino a sette giorni senza bisogno di emergere.
L’S800 può essere armato con cinque lanciasiluri ed è dotato di un sistema di controllo automatizzato della piattaforma.
“Le sue dimensioni e le sue caratteristiche operative lo rendono l’assetto strategico più adatto a supportare le operazioni delle Forze Speciali, fornendo la possibilità di rilasciare e recuperare due carri in missioni completamente segrete”, ha dichiarato l’ex contrammiraglio Marcellino Corsi, consulente senior di FincantieriS.p.A..
Sempre secondo Corsi, la costruzione dell’S800 richiederà circa un anno, al contrario dell’S1000 che richiede due anni e mezzo per essere assemblato. “La sperimentazione nel caso dell’S800 verrà effettuata dal primo acquirente per l’esportazione”, ha aggiunto l’ex ufficiale della Marina Militare. Cioè, assai probabilmente, il Pakistan.
L’accordo stipulato tra Fincantieri e la Marina Militare pakistana è frutto di una (dispendiosa) campagna politica-diplomatica-militare a tutto campo dell’establishment nazionale.
Dal 14 al 16 ottobre 2024, nell’ambito di un lungo tour della regione dell’Indopacifico, il Carrier Strike Group (CSG) della Marina da guerra italiana, composto dalla portaerei “Cavour” e dalla fregata lanciamissili “ITS Alpino”, aveva fatto tappa a Karachi.
“Si è trattato di una visita storica, in quanto il Cavour è stata la prima portaerei ormeggiata nel porto pakistano”, riporta lo Stato maggiore della Marina. “La tappa del CSG a Karachi ha significato non solo il crescente impegno navale dell’Italia nella regione indo-pacifica, ma anche il rafforzamento delle relazioni bilaterali con il Pakistan. Negli anni, l’Italia e il Pakistan hanno lavorato a stretto contatto per promuovere la cooperazione internazionale e salvaguardare gli interessi di sicurezza marittima”.
Alla cerimonia di benvenuto organizzata dalla Marina pakistana erano presenti l’ambasciatrice d’Italia presso la Repubblica Islamica del Pakistan, Marilina Armellin, il console a Karachi, Danilo Giurdanella, l’addetto alla Difesa italiano, colonnello Enrico Rosa.
La fregata “Alpino” ha ospitato in particolare il Forum dell’Industria della Difesa, un evento organizzato dal Segretariato Generale della Difesa e dalla Direzione Nazionale degli Armamenti, in collaborazione con la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD), “per contribuire ad approfondire il dialogo tra le industrie della difesa italiane e pakistane”.
L’ambasciatrice Armellin e l’ammiraglio di Squadra Stefano Barbieri hanno poi incontrato il Primo ministro della provincia del Sindh, Syed Murad Ali Shahelo, Stato maggiore della Marina pakistana.
Il 15 ottobre, Marilina Armellin e l’ammiraglio Barbieri hanno visitato il cantiere navale e di ingegneria di Karachi, incontrando l’amministratore delegato, contrammiraglio Salman Ilyas.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’industria italiana della difesa Leonardo, Elettronica, MBDA e Fincantieri. “Nell’occasione sono state discusse questioni di interesse reciproco e prospettive di cooperazione futura con il cantiere”, ricorda l’Ambasciata italiana a Karachi.
Nella capitale pakistana si era tenuto a metà maggio 2024 il 15° Comitato bilaterale militare Italia-Pakistan alla presenza del segretario della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, generale Luciano Portolano, del segretario per la produzione del ministero pakistano della Difesa, generale Muhammad Chiragh Haider, e degli immancabili rappresentanti delle industrie belliche italiane Elettronica, Fincantieri, Leonardo e MBDA Italia.
“L’attività è risultata ancora più proficua grazie agli incontri che il generale Portolano ha intrattenuto, in particolare, con il Capo di Stato maggiore della difesa, il generale Sahir Shanshad Mirza, il Capo dell’Esercito, generale Syed Asim Munir e il capo della Marina, ammiraglio Naveed Ashraf”, spiegava lo Stato maggiore delle forze armate italiane.
“Il comitato intende rafforzare i legami tra i due paesi in tema di difesa attraverso una crescente cooperazione e condivisione delle tecnologie in sinergia con le principali industrie italiane della difesa, nel settore navale, aeronautico, dell’Electronic Warfare, della difesa aerea e nel supporto logistico degli equipaggiamenti acquisiti o in corso di acquisizione”.
A conclusione della missione nel Paese asiatico, il generale Portolano ha inteso rimarcare l’importanza che il Pakistan riveste per la stabilità regionale.
“L’area dal punto di vista geopolitico è caratterizzata da un aumento della recrudescenza del terrorismo internazionale”, ha dichiarato. “Da qui, la necessità condivisa da entrambi le parti di promuovere, in maniera sinergica, le azioni necessarie volte a contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza, stabilità e sviluppo nella regione”.
Prima di lasciare Karachi, la delegazione italiana ha visitato a Rawalpindi il National Aerospace Science & Technology Park (NASTP), il parco tecnologico dell’Aeronautica Militare del Pakistan realizzato grazie al lavoro congiunto tra industria, mondo accademico e governo.
La missione del NASTP è di promuovere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo nel settore dell’aviazione, dello spazio, dell’IT e della cyberdefence, “al fine di creare un innovativo ecosistema tecnologico di riferimento aperto alle collaborazioni internazionali”.
Antonio Mazzeo
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