Sandro Pintus
30 novembre 2024
Antonio Juaqim aveva 16 anni. È morto a Maputo, capitale del Mozambico, ammazzato da un proiettile sparato dalla polizia. Il proiettile “lo ha colpito alla bocca e gli ha attraversato la nuca”, ha raccontato alla BBC suo zio, Manuel Samuel.
Antonio è stato colpito mentre partecipava a una dimostrazione pacifica la “Manifestaçao do Panelaço” (Manifestazione delle padelle). È una delle manifestazioni di protesta indetta Venanzio Mondlane, candidato alla presidenza per il Partito ottimista per lo sviluppo del Mozambico (PODEMOS).
L’adolescente è l’ultimo dei 10 bambini uccisi durante le manifestazioni contro i brogli elettorali del FRELIMO, partito al potere da 49 anni in Mozambico. Ma soprattutto una manifestazione di lutto per i morti ammazzati dalla polizia.
Il capo della polizia (PRM), Bernardino Rafael, intervistato dalla BBC, accusa i manifestanti di usare i bambini come scudi alle manifestazioni e li bolla come terroristi.
Di diverso avviso è Zanaida Machado dell’ONG per i diritti umani Human Right Watch (HRW). “Non capisco come sia possibile uccidere i bambini – afferma la ricercatrice -. Non è giustificabile. Se i bambini partecipano ad una protesta è un motivo perché le Forze di sicurezza prendano maggiori precauzioni”.
Dal 19 ottobre ad oggi nel Paese dell’Africa meridionale secondo il Centro de Integridade Publica (CIP) si contano 85 morti ammazzati durante le dimostrazioni anti-regime. Le iniziative di protesta, proposte dal candidato alla presidenza Mondlane, hanno l’appoggio della gente che ha aderito in massa. È successo dopo l’assassinio di due esponenti di PODEMOS, Elvino Dias e Paulo Guambe il 19 ottobre scorso.
Il governo mozambicano ha dimostrato di non riuscire a gestire la crisi nemmeno con le sproporzionate reazioni della polizia. Una crisi arrivata sui media internazionali che ha mostrato al mondo l’inganno elettorale, la violenza del potere e la corruzione.
Se qualche settimana fa si parlava di dialogo tra FRELIMO e PODEMOS, la settimana scorsa è arrivata la conferma. L’attuale presidente della Repubblica, Filipe Nyusi, ha invitato ufficialmente al dialogo i quattro candidati alla presidenza.
Daniel Chapo, Fronte di liberazione del Mozambico (FRELIMO), Ossufo Momade, Resistenza nazionale mozambicana (RENAMO), Venanzio Mondlane, (PODEMOS) e Lutero Simango, Movimento democratico del Mozambico (MDM) parteciperanno all’incontro?
Questo materiale video è arrivato a Africa ExPress da Maputo e Nampula, Mozambico. Nella prima parte un blindato della polizia investe di proposito dei manifestanti e ne uccide uno.
Nella seconda parte chi ha girato il filmato dice: “Qui è Nampula, hanno ammazzato due persone e se ne sono andati”.
Mentre le manifestazioni di protesta continuano e purtroppo aumentano anche i morti, il candidato di PODEMOS, ha risposto all’invito di Nyusi del 19 novembre. Ma ha messo delle condizioni.
In un documento di sette pagine Venancio Mondlane ha risposto alla proposta del presidente Nyusi. Accetta di partecipare ma solo in collegamento video. Propone la presenza di otto Istituzioni statali tra cui il Parlamento e la Corte costituzionale ma anche con osservatori ONU e dell’Unione africana.
Suggerisce la partecipazione di altre 15 figure di rilievo che fanno parte della Società civile e di alcuni giuristi e un arcivescovo. Propone che, con briefing giornalieri, le discussioni dovranno essere riportate alla stampa sebbene alcune di queste potrebbero essere a porte chiuse.
E chiede l’annullamento immediato di tutti i procedimenti legali contro di lui, compresi gli ordini di arresto e di blocco dei suoi conti bancari. Vuole anche che i manifestanti arrestati vengano liberati.
Ed elenca 20 punti, primo dei quali la verità e la giustizia elettorale. Tra gli altri chiede le scuse pubbliche; il risarcimento delle vittime uccise dalla polizia durante le manifestazioni con non meno di 500.000 meticais (circa 7.500 euro).
E ancora, la riforma costituzionale e dello Stato; riforma finanziaria, economica e fiscale; 500 mln di USD per iniziative per i giovani e l’imprenditoria femminile. Poi, impegno di eliminare i rapimenti di persona entro sei mesi ed eliminare l’insurrezione jihadista a Cabo Delgado entro un anno. E altro che probabilmente avrà fatto strabuzzare gli occhi del presidente in carica.
Intanto, mentre scriviamo, Filipe Nyusi ha convocato Chapo, Momade e Simango. A porte chiuse. Momade e Simango hanno concordato di non portare avanti il dialogo per discutere la crisi politica post-elettorale senza la presenza di Venâncio Mondlane.
Mondlane, non avendo avuto risposta dal capo dello Stato, ha indetto un’altre protesta di 3 giorni. Oltre a continuare con la Manifestazione delle padelle fermeranno le auto in mezzo alla strada e andranno a lavorare a piedi:
“A luta continùa”.
(Ultimo aggiornamento 1° dicembre 2024 alle 10:25)
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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