Africa ExPress
24 novembre 2024
Durante un’imboscata a Mopti, in Mali, sono stati uccisi 6 mercenari russi ex Wagner (ora integrati nell’Africa Corps, controllato direttamente da Mosca).
Il loro convoglio è stato attaccato giovedì scorso dai terroristi di JNIM (Gruppo di sostegno dell’Islam e dei musulmani, costituito nel marzo 2017).
Il movimento è guidato da Iyad Ag-Ghali, vecchia figura indipendentista tuareg, diventato capo jihadista e fondatore di Ansar Dine, in italiano: ausiliari della religione (islamica). Il “consorzio” comprende diverse sigle, tra questi Ansar Dine e Katiba Macina, AQMI (al Qaeda nel Magreb Islamico) e altri.
Attacco rivendicato dai jihadisti
SITE, sito statunitense, specializzato nel monitoraggio dei gruppi radicali, ha riferito che JNIM ha rivendicato l’imboscata.
I terroristi si sono poi impadroniti di armi e munizioni trasportati dal convoglio dei russi.
Civili mutilati e ammazzati
Una decina di giorni prima dell’attacco nella regione di Mopti, i mercenari hanno brutalmente ammazzato 7 civili (tuareg e arabi) a Lerneb, nella regione di Timbuctù, a una quarantina di chilometri dal confine con la Mauritania.
I militari maliani (FAMa) e il loro alleati russi si sarebbero recati nell’area, provenienti dalla base militare di Léré (Timbuctù).
Secondo RFI, i corpi dei poveracci sono stati trovati mutilati: alcuni decapitati, mentre altri con evidenti segni di tortura.
Fonti locali, tra cui alcuni membri di CSP (Cadre stratégique permanent (i cui affiliati sono per lo più tuareg), e altri ribelli indipendentisti, hanno riferito che i soldati di FAMa, appena arrivati, avrebbero arrestato, torturato e poi ammazzato diverse persone.
Fatti confermati anche da Kal Akal, associazione per i diritti umani del luogo.
Pastori decapitati
Mentre il 5 novembre scorso una scena simile si è verificata a Nara, località in prossimità della Mauritania, dove erano presenti truppe maliane insieme ai mercenari russi.
Secondo quanto riferito da fonti locali, le operazioni a Nara sarebbero state dirette dai sanguinari soldati di ventura di Africa Corps. Avrebbero ammazzato e bruciato 6 pastori. I resti carbonizzati dei poveracci sono stati ritrovati in mezza alla boscaglia con le mani legate e alcuni sono stati pure decapitati.
I terroristi di JNIM sono particolarmente attivi nella zona dove è avvenuto il massacro. Ma secondo quanto riportato, i pastori, peul e arabi, erano disarmati, e pascolavano tranquillamente le loro bestie.
I mercenari di Mosca non si smentiscono mai. In Mali (e non solo), scene macabre come queste portano sempre la loro firma.
Silurato primo ministro
E mentre innocenti civili continuano a morire, la giunta militare di transizione, capeggiata da Assimi Goïta, mercoledì ha silurato il primo ministro Choguel Maïga e tutti ministri del suo governo. Maïga, un civile, esponente del Movimento Patriottico per il Rinnovamento, qualche giorno prima aveva osato criticare i militari. In tale occasione aveva fatto anche notare il suo disappunto per il rinvio di elezioni libere e democratiche.
Choguel Maïga, è stato rimpiazzato con il portavoce della giunta al potere, generale Abdoulaye Maïga. Il nuovo primo ministro manterrà anche la delega del dicastero dell’Amministrazione territoriale, che ha diretto già nel precedente governo.
Anche per i ministeri di maggiore rilievo sono stati riconfermati il generale Sadio Camara alla Difesa, il generale Ismaël Wagué alla Riconciliazione, Abdoulaye Diop agli Esteri e Alousseini Sanou all’Economia.
Abdoulaye Maïga non dovrebbe riscontrare troppe difficoltà nel dirigere il Paese. Conosce bene l’apparato governativo, in quanto è stato premier a interim per diversi mesi, quando Choguel Maïga ha dovuto assentarsi per gravi problemi di salute.
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