Cornelia I. Toelgyes
9 novembre 2024
Uno scandalo politico-sessuale sta travolgendo la Guinea Equatoriale. Nei computer e cellulari Baltasar Ebang Engonga, sono stati trovati oltre 400 video porno durante una perquisizione delle autorità giudiziarie nell’ambito di una indagine per presunta frode fiscale.
Ebang Engona è conosciuto in tutto il Paese con il nome di “Bello” e fino a pochi giorni fa era il direttore generale dell’Agenzia Nazionale di Investigazione Finanziaria della Guinea Equatoriale, l’organismo incaricato di combattere la criminalità finanziaria e la corruzione. Ora è al centro di questa vicenda che sta facendo tremare il Paese e non solo.
Bello, sposato, padre di diversi figli e pronipote del capo dello Stato, è stato immediatamente defenestrato con decreto presidenziale e ora si trova in detenzione preventiva a Black Beach, la terribile prigione di Malabo, capitale del Paese.
Secondo il procuratore generale, Anatolio Nzang Nguema, potrebbe essere anche perseguito per reato contro la salute pubblica, qualora gli esami medici dovessero rilevare che il protagonista del sexgate fosse infetto da una malattia a trasmissione sessuale.
Negli ultimi giorni c’è stata una fuga del materiale recuperato e i social network e i siti web per adulti sono stati inondati da decine di video hard provenienti dalla Guinea Equatoriale. Sono stati pubblicati filmini intimi che mostrano il capo dell’autorità fiscale del Paese in posizioni compromettenti con diverse donne, mogli di ministri, alti funzionari e dignitari, nei suoi uffici del ministero, nel bagno e in camere d’albergo.
Intanto i filmati porno, appena messi in rete sono diventati virali nel giro di poche ore, suscitando commenti a non finire e l’hashtag #BaltasarEbangEngonga è salito in cima alla lista degli argomenti più discussi.
Il 54enne funzionario, al centro dell’inchiesta, oltre a essere un congiunto della famiglia presidenziale, è figlio di un politico molto in vista: Baltasar Engonga Edjo’o, attuale presidente della Commissione della Comunità Economica e Monetaria dell’Africa centrale (CEMAC) nonché un ex ministro del regime. Per alcuni sarebbe potuto essere un possibile successore dell’attuale presidente. Ma lo scandalo sta favorendo i suoi rivali, in primis il figlio dell’attuale dittatore.
Teodoro Nguema Obiang, vicepresidente della Guinea Equatoriale e figlio del capo dello Stato ha subito chiesto al ministero delle Telecomunicazioni di applicare le misure necessarie per evitare la diffusione di altri video.
Il viceministro ha poi sottolineato che saranno sospesi tutti i dipendenti pubblici che hanno avuto rapporti sessuali negli uffici dei loro dipartimenti. Una violazione del codice di condotta e della legge sull’etica pubblica non può essere tollerata.
Va ricordato che il figlio di Obiang, noto come Teodorin, è ben conosciuto come playboy e per il suo stile di vita lussuoso. Inoltre è stato tra le persone ricercate dall’Interpol, ma la richiesta del mandato di arresto internazionale è stato poi cancellata. Il padre ha fatto risultare le proprietà sequestrate in Francia come beni della Guinea Equatoriale e non del figlio. Nonostante le accuse e i processi in contumacia in USA e Francia e il sequestro dei suoi beni, continua a esercitare le funzioni di vice-presidente del suo Paese e a girare indisturbato il mondo.
E’ poco probabile che l’anziano Obiang si ripresenti alle prossime presidenziali. Ora il dittatore sta spianando la strada al figlio Teodorin, attualmente suo vice. Già nel 2016 il capo dello Stato aveva promesso che non si sarebbe più ricandidato. Allora aveva spiegato ai giornalisti: “La Guinea Equatoriale non è una monarchia, ma non posso farci niente se mio figlio ha talento”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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