29 ottobre 2024
Il gruppo armato Boko Haram non demorde, i terroristi nigeriani sono sempre attivi e più feroci che mai. Durante il fine settimana hanno attaccato una base militare ciadiana a Barkaram, un’isola sul lago Ciad, a ovest di Ngouboua, al confine con la Nigeria, uccidendo almeno 40 soldati, altri venti sono stati feriti.
Ieri mattina all’alba il presidente dell’ex colonia francese, Mahamat Idriss Déby Itno, si è recato sul luogo della strage per dare il via all’operazione Haskanite, una controffensiva volta a rintracciare i sanguinari terroristi.
Secondo quanto riportato da fonti locali citate dall’agenzia France Presse, nella serata di domenica i miliziani hanno attaccato una guarnigione di oltre 200 soldati, prendendo il controllo dell’avamposto militare. I terroristi si sono impossessati di armi e munizioni e, prima di fuggire, hanno incendiato tutti veicoli dotati di armi pesanti.
Il regime di N’Djamena ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Intanto si susseguono messaggi di cordoglio dal mondo intero. E questa mattina il presidente ciadiano ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché intensifichi il sostegno e aiuto nella lotta contro il terrorismo.
Recentemente il capo di Stato ha licenziato alcuni alti ufficiali dell’esercito e ne ha nominati altri. Questo perché alcuni quadri militari erano in netta opposizione con il regime per quanto riguarda la sua posizione nella guerra in Sudan.
Le autorità di N’Djamena sono state accusate di sostenere le RFS (Rapid Support Forces gli ex janjaweed) e aver favorito la consegna a loro di armi provenienti dagli Emirati Arabi Uniti.
Dall’aprile 2023 le RFS, capitanate da Mohamed Hamdan Dagalo “Hemetti”, combattono contro le forze armate sudanesi (SAF) di Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan, il de facto presidente e capo dell’esercito, guerra che ha causato migliaia di morti e milioni di sfollati e profughi, molti dei quali si sono rifugiati nel vicino Ciad.
Nel 2020 Boko Haram aveva compiuto una carneficina in Ciad, uccidendo un centinaio di persone sulla penisola di Bohoma (Lago Ciad). Allora Idriss Déby Itno, padre dell’attuale presidente, aveva lanciato un’offensiva senza precedenti, chiamata “colère de Bohoma”, volta a dare la caccia ai terroristi.
E solo poche settimane fa è terminata l’operazione Lake Sanity di MNJTF (Multinational Joint Task Force, della quale fanno parte le forze armate della Nigeria, Niger, Ciad, Camerun e Benin, organizzata per combattere i terroristi Boko Haram e dell’ISWAP (Stato islamico della Provincia dell’Africa Occidentale) nel bacino del Lago Ciad.
L’operazione non ha ovviamente raggiunto gli effetti desiderati, visto che le aggressioni dei sanguinari gruppi armati continuano senza sosta in tutta la regione, saccheggiando agricoltori e pescatori.
Il bacino del Lago Ciad, situato nella parte centro-settentrionale dell’Africa sui confini di Nigeria, Niger, Ciad e Camerun è abitato da quasi 30 milioni di persone, tra questi oltre 5 milioni sono sfollati o rifugiati in fuga dai sanguinari terroristi Boko Haram di matrice jihadista e dei loro cugini di ISWAP, affiliati allo stato islamico, che nel 2016 si sono separati dal gruppo originale.
Africa ExPress
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