MOZAMBICO

Elezioni in Mozambico, assassinati due esponenti del partito di opposizione Podemos

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
19 ottobre 2024

Si chiamavano Elvino Dias, consulente legale di PODEMOS, e Paulo Guambe, agente elettorale dello stesso partito. Sono stati assassinati nel quartiere Coop, in pieno centro della capitale, Maputo, nell’Avenida Joaquim Chissano mentre erano a bordo della BMW di Dias.

Nei filmati, recuperati da Africa ExPress, si vede l’auto di Dias sotto la pioggia, crivellata di colpi, una ventina, e piena di sangue.

Parla il testimone

Secondo un testimone oculare, erano le 3 di mattina del 19 ottobre quando la BMW di Dias è stata bloccata da due auto blu. Il Consorzio Mais Integridade ha confermato che sono due pickup Mazda BT-50.

“Stavano seguendo la BMW, uno l’ha bloccata davanti e l’altro dietro – racconta il testimone anonimo in un video -. Da uno dei pickup sono scesi due giovani che avvicinatisi alla BMW, hanno sparato uno dal lato autista e l’altro al passeggero. Elvino Dias è morto subito mentre il passeggero era ancora vivo. Quando è arrivata la polizia ha impedito all’ambulanza di soccorrere il ferito. Poco dopo è morto”.

Il testimone ha raccontato che nella BMW c’era anche una ragazza che aveva chiesto loro un passaggio e che è stata portata all’ospedale.

“La polizia ha impedito ai presenti di fare foto e riprese coi cellulari – ha continuato il testimone -. I poliziotti hanno detto che sono tempi speciali e che filmare è un crimine. Hanno sequestrato i telefoni, alcuni li hanno rotti e hanno arrestato molti giovani”.

Condanna di Graça Machel

Anche Graça Machel, vedova del primo presidente mozambicano, Samora Machel e di Nelson Mandela è intervenuta per condannare l’attentato. “E così abbiamo altre due famiglie che hanno avuto una perdita. Non possiamo far finta che non sia accaduto niente. Quanto è successo tocca tutti. Tutti coloro che non possono passare il 9 ottobre (data delle elezioni, ndr) in piena allegria”.

L’ex “first lady” ha ricordato che la data del duplice omicidio è anche quella dell’attentato all’aereo che ha ucciso Samora e parte del seguito. Era il 19 ottobre 1986. “Posso dire, in nome delle altre 35 famiglie che hanno avuto la dolorosa perdita, che possiamo piangere insieme”.

Candidati alla presidenza

Per Daniel Chapo, candidato FRELIMO, “È un atto di violenza e un attacco a persone dedite al proprio Paese. Ma anche un affronto alla democrazia e ai principi dello Stato, di diritto e democratico, che tutti dobbiamo proteggere”.

Ossufo Momade, leader Renamo: “È un atto di violenza brutale che ha portato alla perdita irreparabile di due cittadini. Persone che hanno contribuito alla promozione dello Stato di diritto democratico in Mozambico”.

Proteggere i candidati

L’UE, in una nota, conferma che la Missione di osservazione elettorale dell’Unione Europea (MoE UE) rimane nel Paese per valutare il processo elettorale in corso.

“È fondamentale che vengano adottate misure rigorose per proteggere tutti i candidati in questo periodo post elettorale – continua il comunicato -. Ci auguriamo che gli organi di gestione elettorale conducano l’intero processo con la necessaria diligenza e trasparenza, rispettando la volontà espressa dal popolo mozambicano”. E chiede la massima moderazione e il rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti politici.

Ultimo post

C’è chi dice che con il suo ultimo post su Facebook ha firmato la sua condanna a morte. “Vi sfido – era il titolo del post -. In un momento in cui diversi tribunali mozambicani ci danno ragione della mega-frode elettorale, con particolare attenzione alla fase di tabulazione intermedia, vedo uno sforzo inglorioso da parte di portali, televisioni e finte organizzazioni della società civile, tutte controllate dal FRELIMO”.

“Affermano che il signor Chapo ha vinto. Qual è la fonte primaria di queste cifre? Dove sono gli editti che le sostengono? Chi li ha firmati? Anche il signor Lutero Simango avrebbe potuto avere più voti del signor Chapo. Per questo sfido tutti, compreso il CNE, a presentare i loro avvisi”.

Minacce di morte

“Per la verità andremo fino alla fine”. Lo aveva scritto in un post su Facebook il 19 aprile scorso. “Quando ho saputo, tramite un amico che mi vuole bene, che c’era un piano studiato al millimetro dagli squadroni della morte per togliere la vita a Venancio Mondlane e a me, ho pensato di fuggire dalla città di Maputo per qualche giorno”.

Post FB con piano per assassinare Dias e Mondlane

“Ma prima ho telefonato a Venancio per comunicargli la mia intenzione e per suggerirgli di fuggire per qualche giorno. Anche lui si è mostrato preoccupato. Mi ha detto che non era necessario scappare, perché sanno benissimo dove trovarci. Era una scelta di vita che avevamo fatto, quella di stare dalla parte della verità e della giustizia”.

Il piano degli squadroni della morte è iniziato con Elvino Dias. Finirà con Venancio Mondlane o verrà interrotto dal Frelimo?

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

X (ex Twitter):
@sand_pin
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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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