2 settembre 2024
Tempi bui per gli stupratori sui minori. La scorsa settimana il governo del Madagascar ha fatto sapere di aver emanato un decreto che impone la castrazione chirurgica ai criminali rei di stupro su bambini.
Lo Stato insulare, il cui Parlamento lo scorso febbraio ha adottato il nuovo testo legislativo molto controverso, diventa così uno dei pochi Paesi al mondo ad autorizzare l’orchiectomia bilaterale (asportazione chirurgica di entrambi i testicoli). Tuttavia, il decreto attuativo, emanato molto discretamente martedì 27 agosto, non è ancora stato reso pubblico.
La violenza sui minori è una vera e propria piaga nel Paese. A febbraio, quando la nuova legge è stata approvata dal Parlamento di Antananarivo, il ministro della Giustizia aveva sottolineato: “Abbiamo dovuto prendere questa decisione per lottare contro la recrudescenza di questo crimine. Basti pensare che nel solo mese di gennaio 2024 sono stati denunciati ben 133 stupri e oltre 600 in tutto il 2023”. Cifre forse anche sottostimate, non tutti gli stupri vengono segnalati alle autorità.
Va poi sottolineato che l’aborto non è autorizzato, è considerato un crimine. Inimmaginabili le pene di una ragazzina rimasta incinta dopo una violenza sessuale. Ora le autorità sperano che con la castrazione chirurgica si possa mettere un freno a questo terribile crimine. In effetti, potrebbe davvero avere un certo impatto su questi orchi, tenendo conto che nell’uso e costume malgascio al momento del funerale la salma deve essere integra e non mutilata.
Finora non sono ancora stati chiariti alcuni punti sulla castrazione chirurgica: non è dato sapere quale struttura sarà incaricata dell’intervento e chi pagherà il conto dell’operazione e della degenza. E ancora, in che modo il sistema giudiziario deciderà chi saranno i primi a doversi sottoporre all’esecuzione della pena inflitta. Domande che troveranno risposte solamente con la pubblicazione del testo da parte del governo. Va inoltre precisato che il Parlamento si era espresso solamente per l’orchiectomia bilaterale, in quanto la castrazione chimica era stata giudicata anticostituzionale.
La nuova legge è ancora nell’occhio del ciclone e sta dividendo l’opinione pubblica e gli esperti di tutto il mondo, sia per la sua applicazione dal punto di vista etico, sia per la sua efficacia.
Nell’isola Stato sono contrari persino molte ONG in difesa dei diritti delle vittime di stupro, nonché la Conferenza episcopale malgascia. Anche Amnesty International ritiene la nuova legge disumana e crudele, incompatibile con le norme internazionali sui diritti umani. In tal senso si era espressa anche Laure Delattre-Burger, ambasciatrice dell’Unione Europea accreditata a Antananarivo. Critica non apprezzata dal governo e ritenuta un’interferenza negli affari interni. E per questo motivo il ministro degli Esteri malgascio aveva chiesto a Bruxelles la sostituzione della rappresentante diplomatica.
Intanto i presunti colpevoli sono in attesa di sentenza nelle carceri malgasce.
Africa ExPress
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