CONGO-K

Glencore condannata in Svizzera per corruzione in Congo-K: implicato magnate Israeliano

Africa ExPress
30 agosto 2024

La Glencore, multinazionale anglo-svizzera, con sede a Baar (Canton Zugo, Svizzera), il 5 agosto scorso è stata condannata dal Tribunale Federale della Confederazione Elvetica al pagamento di una multa di 152 milioni di dollari e a un risarcimento di 150 milioni di dollari per non aver cercato di impedire il pagamento di tangenti in relazione all’acquisizione di diritti minerari nella Repubblica Democratica del Congo.

Il magnate israeliano Dan Gertler è implicato in questa faccenda: nel corso degli anni ha ricevuto ripetute accuse di corruzione. Nel 2011 il multimiliardario, in veste di mediatore, ha negoziato gli accordi minerari tra la Glencore e il governo di Kinshasa.

Dan Gertler

L’uomo d’affari israeliano, con un accordo siglato nel 2022 con il governo del Congo-K, ha concordato di versare circa 2 miliardi di dollari di diritti di estrazione mineraria e di trivellazione petrolifera ottenuti negli ultimi due decenni. In cambio, il governo congolese ha accettato di pagare alle società di Gertler 260 milioni di dollari e di aiutarlo a fare pressioni su Washington per ottenere la revoca delle sanzioni. La mossa consentirebbe a Kinshasa di rivendere i diritti minerari a nuovi investitori.

Ma la società civile congolese non ci sta. Dopo la condanna della Glencore in Svizzera, una settimana fa l’organizzazione anti-corruzione Le Congo n’est pas à vendre (Il Congo non è in vendita), ha chiesto alle autorità di Kinshasa di annullare gli accordi con Gertler e di condannare tutte le personalità implicate in queste transazioni.

Organizzazione congolese anti-corruzione

“Grazie alla sentenza emessa da un tribunale svizzero, ora le prove di corruzione ci sono. Di conseguenza, il governo di Kinshasa deve aprire un’inchiesta e arrestare tutti coloro che sono stati complici in questo affare. In poche parole, la popolazione congolese deve essere risarcita delle royalities e dei beni acquistati con pactum sceleris” , ha dichiarato Jimmy  Munguriek, membro dell’associazione anti-corruzione, ai reporter di RFI.

Nel maggio 2013, un rapporto pubblicato da Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite, ha rivelato le enormi perdite subite dalla ex colonia belga a causa dei rapporti con le società estere di Gertler, facendo luce per la prima volta sull’entità di questo ingente danno economico.

Dan Gertler al matrimonio di Jospeh Kabila, ex presidente del Congo-K

Gertler, multimiliardario israeliano attivo nel ramo minerario nel Congo-K dal lontano 1997, oltre ad essere in ottime relazioni con l’ex presidente congolese Joseph Kabila, ha anche stretti rapporti con il governo di Tel Aviv. Nel 2019, non appena salito al potere il presidente Felix Tshisekedi, Yossi Cohen, ex direttore del Mossad, si è recato per ben tre volte a Kinshasa per intercedere a favore del tanto discusso uomo d’affari Gertler.

A tutt’oggi, il magnate è nell’occhio del ciclone negli USA. Nel 2017 Gertler e le sue società sono stati sanzionati dal dipartimento del Tesoro americano per corruzione ad alto livello nel Congo-K, in base al Magnitsky Act (prende il nome dal legale russo anticorruzione Sergei Magnitsky) approvato del Congresso nel 2012.

Africa ExPress
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Redazione Africa ExPress

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