Cornelia I. Toelgyes
28 luglio 2024
Nel Mali settentrionale anche ieri l’esercito del Mali (FAMa), appoggiato dai mercenari russi di Wagner (oggi Africa Corp) si è scontrato con i gruppi ribelli separatisti a maggioranza tuareg del Quadro Strategico Permanente (CSP). Anche se FAMa e i paramilitari di Mosca hanno cantato vittoria, in realtà hanno subito una importante battuta d’arresto e gravi perdite.
Le forze armate di Bamako hanno raccontato la loro versione dei fatti in un breve comunicato. “Ci siamo trovati di fronte a una coalizione di terroristi, abbiamo perso due uomini, ma abbiamo ucciso oltre 20 nemici. Abbiamo lasciato volontariamente l’area di Tinzaouatène, dopo tre giorni di combattimenti”.
La descrizione di FAMa è stata categoricamente smentita sia dai ribelli, sia da altre fonti. Almou ag Mohamed un portavoce di CSP, ha confermato la ripresa degli scontri nei pressi di Zakak, sulla via che porta a Kidal, nel nord del Paese. “Il nemico è in fuga e il bilancio provvisorio è pesante: numerosi morti e decine di militari maliani e mercenari russi sono stati catturati.
Un politico del luogo – che non può certamente essere accusato di tifare per i ribelli touareg – ha confermato la versione di CSP. Ha sottolineato che FAMa e i suoi alleati russi hanno perso le battaglie degli ultimi tre gironi nella zona di Tinzaouatène, nei pressi del confine con l’Algeria.
Dopo aver riconquistato la città di Kidal, sottratta ai gruppi armati indipendentisti a maggioranza tuareg, con il sostegno dei paramilitari russi lo scorso novembre, la giunta militare di transizione, guidata dal colonnello Assimi Goïta, vuole riconquistare il completo controllo del nord del Paese. Malgrado le continue aggressioni dei terroristi, la priorità di Goïta è riportare l’autorità del governo centrale nei territori dei ribelli.
Nel 2020, da quando i golpisti, hanno preso il potere, il monitoraggio dell’Accordo di Pace, tra i ribelli dell’Azawad e Bamako è praticamente stato bloccato. Inoltre il ritiro dell’operazione francese Barkhane e la partenza dei caschi blu di MINUSMA (missione di pace delle Nazioni Unite in Mali), hanno risvegliato le ostilità.
Il 21 giugno, le forze armate maliane e i paramilitari russi hanno lanciato una nuova vasta operazione da Kidal in direzione di In-Afarak, un crocevia commerciale che dista un centinaio di chilometri a nord-ovest di Tessalit. Due giorni dopo, la colonna russo-maliana si è diretta verso la città di Tinzaouatine, vicino al confine con l’Algeria, scatenando combattimenti come non si vedevano da diversi mesi.
Nella primavera scorsa i ribelli tuareg del nord del Mali hanno annunciato la creazione di una nuova coalizione per combattere il governo militare per il controllo dell’ Azawad.
La nuova alleanza, chiamata Cadre Stratégique Permanent pour la Défense du Peuple de l’Azawad (CSP-DPA), è guidata da Bilal Ag Acherif, una delle figure chiavi del movimento dei ribelli.
Cornelia Toelgyes
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