Ci ha lasciato Bruno Brugnoni, le sue analisi sono state importanti per capire il mondo

E' stato di grande aiuto durante le nostre inchieste, specialmente quelle sui traffici d'armi

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Senza Bavaglio e Africa Express
Milano, 16 luglio 2024

Ieri sera dopo una breve ma micidiale malattia se n’è andato Bruno Brugnoni, un indomito combattente per la libertà. Era nato a Genova e il 21 luglio avrebbe compiuto 83 anni. Aveva fatto della lotta contro il malaffare e la corruzione una ragione di vita. Non era giornalista, ma, amico di Senza Bavaglio e di Africa ExPress, ci aveva aiutato moltissimo nelle nostre inchieste. Era ingegnere navale e in qualità di “direttore di macchina” aveva girato il mondo e avuto occasione di toccare con mano alcuni importanti episodi corruttivi. Durante la stagione di Mani Pulite era stato consulente della procura di Milano e di quella di Monza.

Per noi diverse volte le sue analisi erano state assai preziose. Durante l’inchiesta che abbiamo avviato sul caso di Silvia Romano, la ragazza rapita di Kenya il 20 novembre 2018, tenuta in cattività per 18 mesi in Somalia, poi liberata e tornata a casa misteriosamente islamizzata, ci ha aiutato capire il quadro della situazione e perché le tessere del mosaico non combaciavano ed erano sbilenche.

Bruno Brugnoni in una foto dell’anno scorso

Grazie alla sua esperienza sui mercantili ci ha spiegato cosa era successo nel Canale di Suez il 23 marzo del 2021 quando la porta-container Ever Given – una delle navi più grandi al mondo con una stazza lorda di 224mila tonnellate e una capacità di carico di 20mila container lunga 400 metri e larga 60 – battente bandiera panamense, si era incagliata nel corso d’acqua bloccando la navigazione per diversi giorni.

Bruno Brugnoni alla manifestazione del 25 aprile

Ma lo scoop più importante è quello messo a segno nel 2002 quando ci ha aiutato a leggere, analizzare e capire le centinaia di documenti su un traffico d’armi tra Ucraina, Liberia e Sierra Leone. Era il periodo in cui i due Paesi africani erano devastati da una furiosa guerra civile combattuta con le armi provenienti dalla nazione ex sovietica.

Il nostro Bruno festeggiato dalla famiglia di Senza Bavaglio e di Africa ExPress al pranzo di Senza Bavaglio e di Africa ExPress dopo la manifestazione del 25 aprile scorso

Bruno era un fervente liberale, potremmo definirlo un estremista liberale, non nel senso conservatore del termine ma piuttosto progressista. Insomma, un liberal intransigentemente antifascista cresciuto alla scuola di Piero Gobetti e dei fratelli Carlo e Nello Rosselli e non sopportava violenze e soprusi.

Il nostro amico era al nostro fianco anche durante svariate manifestazioni che si sono svolte a Milano per la liberazione di Julian Assange.

E lo scorso 25 aprile aveva partecipato con noi, sotto le bandiere di Senza Bavaglio, alla manifestazione per l’anniversario della Liberazione.

Bruno con Paolo Palillo durante un incontro degli amici di Africa ExPress

La redazione di Africa ExPress e di Senza Bavaglio è vicina alla famiglia.
Bruno ci mancherà moltissimo.

Africa ExPress
Senza Bavaglio
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