Kenya: Ruto silura gabinetto dei ministri e promette governo di larghe intese

Il capo della polizia ha rassegnato le dimissioni dopo le proteste, oppresse con la violenza dalle forze dell'ordine

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Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
13 luglio 2024

Dopo le proteste delle scorse settimane, due giorni fa il capo di Stato del Kenya, William Ruto, ha defenestrato quasi tutti i suoi ministri, eccetto il capo degli Esteri, Musalia Mudavadi e del  vice-presidente, Rigathi Gachagua (per motivi legali il numero due del Paese non può essere licenziato). Anche il procuratore generale Justin Muturi è stato esonerato dalle sue mansioni con effetto immediato.

William Ruto, presidente del Kenya, eletto nel 2022

In aggiunta alla revoca della maggior parte dei ministri, Ruto ha annunciato anche lo scioglimento di 47 società statali con funzioni sovrapposte per risparmiare denaro e di aver bloccato i fondi per l’ufficio della First Lady, Rachel.

Ruto si è deciso a questo passo dopo le proteste della popolazione e ha promesso che formerà un governo di larghe intese, appena potrà avviare le consultazioni.

I manifestanti hanno accusato i ministri di incompetenza, arroganza e hanno anche contestato gli sfarzosi stili di vita dei deputati, mentre la popolazione è costretta a combattere giornalmente per sopravvivere: le tasse sono troppo alte il costo della vita è in continuo aumento. Malgrado Ruto abbia accantonato la controversa proposta di legge finanziaria che prevedeva un forte aumento delle imposte, i giovani hanno continuato a protestare contro l’inadeguata governance del Paese.

Il presidente Ruto ha accettato le dimissioni del capo della polizia del Kenya, Japhet Koome

E ieri, il capo della polizia, Japhet Koome, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo le manifestazioni di piazza, represse con violenza dalle forze dell’ordine, durante le quali sono morte 40 persone. Le associazioni per i diritti umani hanno accusato gli agenti di aver sparato sui dimostranti con pallottole vere, di aver rapito e arrestato arbitrariamente centinaia di persone.

Amnesty International ha fatto sapere la scorsa settimana che, in una cava fuori dalla capitale, è stato rinvenuto il corpo di Denzel Omondi, un manifestante scomparso durante le proteste, e ieri sono state scoperte altre salme a Mukuru, un insieme di baraccopoli nella periferia di Nairobi. I cadaveri sono già in avanzato stato di decomposizione. La maggior parte donne eccetto uno. Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto che vengano aperte immediatamente le relative indagini.

Venerdì un centinaio di studenti ha bloccato per ore una delle principali arterie di Nairobi, la Thika Road, per protestare contro la morte del loro collega di studi, Denzel Omondi.

Mandare a casa il capo di Stato non è tecnicamente possibile al momento attuale. Non si possono indire nuove elezioni in quanto non è stata ancora formata la nuova Commissione Elettorale Indipendente (IEBC) dopo le presidenziali del 2022.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
X: @cotoelgyes
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Videocredit: Reuters

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