Cornelia I. Toelgyes
23 giugno 2024
Il Kenya è ancora sotto shock dopo l’uccisione di un 29enne durante la manifestazione di giovedì scorso contro la nuova legge finanziaria. Rex Kanyike Masai è morto nel centro di Nairobi a causa di ferite d’arma da fuoco durante le proteste.
La polizia è andata giù pesante: ha usato lacrimogeni e cannoni d’acqua contro la gente, che, in gran parte, manifestava pacificamente nei pressi del parlamento, dove i legislatori stavano appunto discutendo sull’introduzione di nuove tasse.
Le proposte di legge del Finance Bill 2024 prevedono, tra l’altro, nuovi prelievi sull’assicurazione medica, tasse sull’olio vegetale e un ulteriore accisa sui carburanti. Ciò che la gente sta contestando maggiormente è l’imposta sul valore aggiunto sul pane – che in precedenza era a tasso zero – e un’altra di tipo ecologico che influenzerà i prezzi di assorbenti e pannolini. Insomma dopo le alluvioni, l’inflazione galoppante che su base annua si attesta al 5,1 per cento, la gente è allo stremo, anche a causa della disoccupazione giovanile. Sebbene il tasso di disoccupazione complessivo in Kenya sia del 12,7 per cento, mentre quello giovanile (15-34 anni, che costituiscono il 35 per cento della popolazione), è attorno al 67 per cento.
Amnesty International e altre quattro organizzazioni per i diritti umani, in un comunicato congiunto hanno denunciato giovedì scorso la violenta repressione della polizia antisommossa. Durante le manifestazioni sono state ferite almeno 200 persone, mentre oltre 100 sono state arrestate durante le proteste che si sono svolte non solo nella capitale, ma anche in altre città del Paese.
Si parla di 200 feriti nella sola Nairobi. Molti hanno riportato lesioni ai tessuti molli, altri, invece, problemi respiratori dovuti all’inalazione di gas lacrimogeni. Sei sono stati urtati dalle auto mentre scappavano dalla polizia e cinque sono stati colpiti da proiettili di gomma.
La mamma del giovane ucciso ha raccontato ai giornalisti che il figlio era insieme ad alcuni amici quando è caduto, riverso in una pozza di sangue, dopo essere stato colpito.
La Commissione Internazionale dei Giuristi (ICJ, organizzazione non governativa che si pone come obiettivo la promozione e la protezione dei diritti umani attraverso lo Stato di diritto) ha chiesto all’Independent Policing Oversight Authority di indagare sugli episodi di violenza della polizia durante le proteste. “Ribadiamo che l’uso di proiettili veri contro i manifestanti è sproporzionato e illegale”, ha dichiarato il presidente dell’ICJ, Protas Saende.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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