Perché Africa ExPress e Senza Bavaglio? Perché c’è bisogno di un giornalismo nuovo

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Grazie a Simona Ali Seminara e Futzum Hurui, Africa Express e Senza Bavaglio hanno realizzato una serie di tre podcast per spiegare il perché delle nostre e testate online: Africa Express si occupa dei problemi di un continente dimenticato e dei problemi del Medio Oriente, più che mai importanti in questo momento. Senza Bavaglio invece affronta i problemi dell’informazione, dilaniata da disinformazione, propaganda e interessi diversi da quelli dei lettori, degli spettatori e degli ascoltatori e insidiata dalla concorrenza, non sempre onesta e corretta, dei social.

I mass media, da noi come in Africa e in Medio Oriente, devono essere riportati alla loro funzione originaria fatta di prestigio, autorevolezza e controllo delle fonti. L’importanza dell’informazione è fondamentale in una democrazia e non deve subire i condizionamenti della politica e dell’economia. Noi crediamo che come a suo tempo la Rivoluzione Francese ha sancito la separazione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario (principio ormai accettato dalle società più moderne), i nuovi traguardi della democrazia devono separare il potere politico, quello economico e quello dei media. Siamo visionari, lo sappiamo, ma i giornalisti dovrebbero sempre guardare avanti e non indietro.

Quello che noi cerchiamo di fare è ricondurre l’informazione sui binari della correttezza, della lealtà e dell’onestà, anche intellettuale. Non facendo sconti a nessuno ma guardando tutti negli occhi, a testa alta e con la schiena dritta. Per noi non solo slogan. Non vi nascondiamo che spesso quando abbiamo incontrato in Africa, satrapi, cleptocrati, leader religiosi, capi guerriglieri, miliziani, alti ufficiali di eserciti e polizia, insomma delinquenti e assassini, o nel nostro mondo, approfittatori, avvoltoi sciacalli, strozzini, mentitori seriali, opportunisti speculatori, trafficanti, gente che si è arricchita al limite della legalità, ci siamo chiesti: “Ma ne vale la pena? Non sarebbe meglio insegnare ai nostri figli a comportarsi da furbetti, sfruttando le situazioni a nostro vantaggio, abbandonando gli altri al loro destino?”

Abbiamo sempre risposto di no, il sentimento della solidarietà ci ha sempre imposto di lottare per migliorare le condizioni dei più deboli. Lo facciamo in Africa, in Medio Oriente, ma anche nel nostro mondo.

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