Alla maratona di Londra i re sono gli atleti keniani

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Dal Nostro Corrispondente Sportivo
Costantino Muscau
21 aprile 2024

Buckingham Palace sarà pure la residenza ufficiale di sua maestà, Carlo III d’Inghilterra, ma per l’ennesima volta il Palazzo ha dovuto inchinarsi al trionfo, allo strapotere diremmo, dei maratoneti kenyani.

21 aprile 2024, 44esima Maratona di Londra

La 44a edizione della Maratona di Londra è stata dominata da Alexander Mutiso Munyao, 27 anni, fra gli uomini, da Peres Jepchirchir, 31 anni, fra le donne, entrambi provenienti da Nairobi e dintorni.

Dove è la novità, verrebbe da chiedersi, visto che che gli atleti kenyani sono alla 18a vittoria e le loro connazionali alla 16a. Eppure la più lunga prova di corsa dell’atletica leggera (i mitici 42,195 km fissati proprio a Londra in occasione dei Giochi Olimpici del 1908) disputatasi domenica 21 aprile da Greenwich a Buckingham Palace, è stata ricca di clamorose sorprese. Peres Jepchirchir, campionessa olimpica, ha battuto il record mondiale per una gara riservata esclusivamente alle donne con il tempo di 2h16’16”. E con ciò mettendosi in tasca 55 mila dollari, per il primo posto più un bonus di 125 mila verdoni per il record e per il tempo sotto le 2h e 17 minuti.

La kenyana, Peres Jepchirchir, record mondiale alla maratona di Londra

“Mi sento molto gratificata – ha commentato alla BBC la vincitrice – Non mi aspettavo di ottenere il primato mondiale. Però mi ero allenata duramente e ora sono felice di essere a Parigi (alle imminenti Olimpiadi, ndr) per difendere il mio titolo”.

Non solo: la maratoneta ha preceduto la favoritissima della vigilia, Tigist Assefa, 27 anni, etiope, che detiene il tempo più veloce nella maratona mista, atleta mondiale del 2023, e la connazionale Joyciline Jepkosgei, 30 anni, prima qui a Londra nel 2021.

Emozionante anche il successo di Alexander Mutiso Munyao. Dopo un avvincente spalla a spalla, ha staccato il 41enne etiope, Kenenisa Bekele, un mito immarcescibile nella estenuante specialità atletica.

Alexander Mutiso Munyao, kenyano, trionfa alla maratona di Londra

Kenenisa Bekele sognava di conquistare questa maratona per la prima volta, a 20 anni di distanza dalla vittoria olimpica sui 10 mila metri ad Atene. Ha trovato, però, un sorprendente Mutiso Munyao, che solo 2 anni fa aveva esordito sulla lunga distanza con un terzo posto a Valencia e fino a ieri aveva conquistato solo una maratona (Praga, 2023) e un argento a Valencia con un tempo eccellente (2h03’59”).

“Sono estremamente felice – ha dichiarato Alexander sempre alla BBC, –  e spero che anche io faccia parte del Kenyan Olympic Team perché penso di essere capace di ben figurare”. Il giovane, soprattutto, ha voluto dedicare il suo trionfo a Kelvin Kiptum, il 24 enne campione deceduto l’11 febbraio scorso in Kenya in un terribile incidente stradale. “Era un mio caro amico e non potevo non pensare a lui qui sul traguardo dove lui ha vinto lo scorso anno”.

Fra le tante maratone, non importanti come quella di Londra, dove ieri la massa era di oltre 65 mila partecipanti, 1000 italiani) c’è da segnalare, un’altra doppietta kenyana: a Padova. Primo al traguardo, fra i maschi, Timothy Kipchumba e, in campo femminile, Lena Jerotich.

L’Atletica dell’importante Stato dell’Africa orientale però è anche piena di ombre. Nei giorni scorsi sono stati sospesi per doping tre runner molto note (due donne) e nel 2023 squalificati o banditi per sempre altri 27 atleti. Alcuni mesi fa il New York Times aveva scritto: “Dal 2015 quasi 300 atleti del Kenya sono stati puniti per abuso di sostanze proibite, offuscando in tal modo l’immagine della sua potenza sportiva nella corsa”.

Costantino Muscau
muskost@gmail.com
©️ RIPRODUZIONE RISERVATA

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