AFRICA

Truppe sudafricane lasciano il Mozambico per fine missione anti jihadista: sono finiti i fondi

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
18 aprile 2024

La Missione militare in Mozambico contro i jihadisti (SAMIM) della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (SADC), iniziata nel giugno 2021 termina a luglio 2024. Ma da diverse settimane gli otto Paesi SADC che ne fanno parte stanno lentamente lasciando l’ex colonia portoghese.

Botswana e Sudafrica già partiti

Dopo i soldati del Botswana partiti i primi di aprile, anche le truppe sudafricane hanno lasciato il Mozambico. Il 15 aprile i 1.500 militari dell’esercito sudafricano (South African National Defence Force – SANDF) sono partiti. Rappresentavano la maggioranza dei soldati inviati dal SADC ed erano intervenuti con l’Operazione Vikela.

Militari sudafricani in Mozambico

Gli altri sei sono Angola, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Lesotho, Malawi, Tanzania e Zambia, lasceranno il Paese entro la metà di luglio. Questi sei si sono occupati soprattutto della logistica.

Il compito della Missione SAMIM era liberare Cabo Delgado, estremo nord del Mozambico, dal terrorismo jihadista. Nel mirino c’è il gruppo Al Sunnah wa-Jammà oggi affiliato all’Isis e indicato nella lista nera USA come IS-Mozambico. Dall’ottobre 2017 terrorizza il nord di Cabo Delgado e ha causato 5.252 morti, di cui 2.366 civili, e circa un milione di sfollati.

SADC ha finito i soldi…

La conferma del termine della missione SAMIM è stata data a marzo dalla ministra mozambicana degli Esteri, Veronica Macamo, mentre era in visita a Lusaka, in Zambia. “La missione SAMIM sta affrontando alcuni problemi finanziari. – scrive l’ong Cabo Ligado -. Anche noi dobbiamo occuparci delle nostre truppe e avremmo difficoltà a pagare per il SAMIM. I nostri Paesi non riescono a raccogliere il denaro necessario”.

…e il Ruanda aumenta le truppe

La Rwanda Defence Force, da giugno 2021 in Mozambico, grazie ad un accordo bilaterale Maputo-Kigali, rimane a Cabo Delgado e aumenta le truppe. Oltre ai 2.500 militari e poliziotti dovrebbero aggiungersi altri 1.500 soldati.

Il generale di brigata Patrick Karuretwa, ha dichiarato al giornale sudafricano News24 che il Ruanda aumenterà il numero dei suoi soldati. “Saranno più mobili in modo da poter coprire aree più ampie. Inoltre addestreremo i soldati mozambicani per occupare i luoghi in cui erano stanziate le forze SAMIM”.

Chai, campi base Isis-Mozambico (Courtesy GoogleMaps)

I jihadisti sconfitti?

Con il termine della Missione SAMIM sembrerebbe che il compito anti-jihadista sia stato risolto. Purtroppo non è così. È stato sicuramente ridimensionato ma, con l’annuncio della fine missione, si sono intensificati gli attacchi jihadisti.

Basi con bambini e donne prigionieri

Cabo Ligado ha ricevuto segnalazioni di tre campi di insorti nell’area di Chai, sulla statale N380 che collega sud e nord di Cabo Delgado. Si trovano a metà strada tra il capoluogo, Pemba, e Palma, città dei cantieri dei giacimenti di gas TotalEnergie e ExxonMobil. Chai è una zona boscosa e impervia difficile da sgomberare.

Testimoni confermano che nelle basi jihadiste si coltivava mais, arachidi, fagioli e manioca. Fonti locali, informano che sono prigionieri donne, bambini, anziani e disabili che probabilmente faranno da schiavi e scudi umani.

La sharia nelle zone occupate

Al-Naba, voce del sedicente Stato islamico, in modo roboante, ha elogiato IS-Mozambico per i danni e il dolore causati alla gente. “I cavalieri della Wilayah del Mozambico hanno allontanato i cristiani e i loro eserciti e difeso la Sharia”

A causa delle azioni di IS-Mozambico dall’8 febbraio al 3 marzo, più di 99.000 persone nei distretti di Chiúre, Macomia e Mecufi, sono scappate. In tutta l’area, in quel periodo hanno contribuito a incrementare il numero degli sfollati fino a 112.000.

Da fonti locali Cabo Ligado ha avuto i dettagli. A Mucojo e nei villaggi vicini i jihadisti incoraggiano la preghiera regolare, controllano taglio dei capelli, lunghezza dei pantaloni e vietano alcol e tabacco.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com

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@sand_pin
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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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